ANCONA - Pioggia di richieste per i bonus spesa Covid. La crisi picchia duro: in meno di una settimana sono già pervenute decine di domande agli uffici comunali che stanno elaborando le richieste per procedere, già dalla metà del mese, ad una prima erogazione dei fondi destinati agli anconetani colpiti dalla piaga economica provocata dall’emergenza sanitaria.
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Il sussidio pensato dal Comune è finalizzato all’acquisto di generi alimentari e prodotti di prima necessità, esclusivamente presso l’elenco degli esercizi commerciali che hanno aderito all’iniziativa.
Si tratta di un bando aperto. «L’avviso è scattato il 30 dicembre e non c’è una scadenza - spiega Emma Capogrossi, assessore ai Servizi sociali -. Il bonus sarà fruibile fino ad esaurimento del fondo da 533mila euro. Una commissione esaminerà le varie istanze e poi erogherà le risorse a cadenza settimanale». Nella prima ondata della pandemia le richieste per i bonus spesa avevano superato quota 3mila: facile immaginare che stavolta saranno anche di più, visto l’aggravarsi della crisi. «La commissione si occuperà anche di scremarle, dal momento che nella precedente erogazione molte famiglie avevano presentato domande doppie o triple per i vari componenti del nucleo - continua l’assessore -. L’obiettivo è riuscire a destinare queste risorse a chi ne ha davvero necessità, ribadendo che siamo in grado di affrontare situazioni di urgenza ed emergenza, come fatto nei mesi della pandemia, anche attraverso l’ufficio dell’Ups a cui i cittadini che ne hanno bisogno possono rivolgersi». I bonus spesa sono solo una delle misure adottate dal Comune per contrastare la crisi scatenata dal virus. È in corso proprio in questi giorni la liquidazione dei fondi da 490mila euro destinati alle famiglie che versano in particolari situazioni di disagio socio-economico.
Sono stati individuati 658 nuclei che beneficeranno degli interventi: 172 erano già seguiti dai Servizi sociali, 486 sono le nuove situazioni di povertà. Il bando si è chiuso il 15 dicembre. Ieri sul sito del Comune sono stati pubblicati gli elenchi delle famiglie ammesse e quelle escluse, facendo riferimento al proprio codice informatico. «La misura rientra in una più ampi a operazione da un milione di euro finanziata da una variazione di bilancio - spiega l’assessore Capogrossi -. Il sussidio riguarda prevalentemente i ritardi nel pagamento degli affitti e delle utenze, dovuti alla riduzione del reddito familiare, al ridimensionamento o alla perdita del lavoro per una fascia di popolazione che, nella maggior parte dei casi, non si era mai affacciata ai Servizi sociali: una dimostrazione di come la situazione sia sempre più drammatica».