La bomba trovata agli Archi
non sarà rimossa prima di un mese

La bomba trovata agli Archi non sarà rimossa prima di un mese
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Sabato 20 Ottobre 2018, 06:45
ANCONA - La bomba resta dov’è. E ci vorranno settimane, forse più di un mese, prima che venga portata via e fatta brillare in un luogo più sicuro. Lo conferma l’assessore Stefano Foresi, secondo cui «l’operazione di rimozione dell’ordigno bellico non avverrà nel giro di pochi giorni, ma richiederà molto più tempo. Non dipende da noi, ma da una prassi da seguire e dal contenuto della relazione che il Genio militare invierà nelle prossime ore alla Prefettura, che poi convocherà una riunione con tutti gli enti interessati e definirà tempi e modi. Di sicuro, però, non è una situazione che si potrà risolvere nel giro di pochi giorni», ribadisce Foresi che, però, sottolinea: «Non c’è alcun pericolo per la popolazione, l’ordigno è stato coperto con 40 metri cubi di terra e messo in sicurezza». 

 

Ma insomma, chi vive agli Archi dovrà abituarsi all’idea di convivere con una bomba sotto casa. Ed è vero che si trova lì da quasi 75 anni, fra un binario e l’altro della ferrovia, tuttavia ora che la gente è venuta a conoscenza del pericolo dai giornali, non sta più così tranquilla. «Forse volevano tenercelo nascosto - sospetta Ivana Toccaceli, amministratrice del condominio di via Marconi 36, il più vicino al luogo del ritrovamento -. Nessuno ci ha informati del pericolo. Nessuno ci ha fatto sapere quanto tempo ci vorrà per rimuovere quella bomba. E noi dovremmo conviverci più di un mese? Per non parlare dei lavori che stanno facendo nell’area della ferrovia. Il rumore è assordante: pensi che abito all’ultimo piano e l’altro giorno i martelli pneumatici hanno fatto oscillare il lampadario in salotto. Temevo fosse il terremoto». 

Non dev’essere una bella sensazione affacciarsi alla finestra e vedere l’ordigno coperto da un cumulo di terra. I giovani, almeno loro, la prendono con filosofia. «Abbiamo saputo che per ora non c’è bisogno di evacuare la zona, ma quando rimuoveranno la bomba dovremo andarcene, speriamo per poco», dice Hadil, 16 anni. Molto più angosciata è Alessandra Guidi, titolare della parrucchieria in piazza del Crocifisso. «Come si fa a stare tranquilli? D’accordo, hanno detto che non c’è nessun pericolo, ma abbiamo visto ponti cadere e con la superficialità generale che c’è in Italia, io non sono serena. E poi dove sono le istituzioni? Qualcuno poteva venire a darci rassicurazioni, soprattutto agli anziani che sono più facilmente impressionabili». Agli Archi anche ieri molti erano ignari del pericolo corso. «Davvero c’è una bomba? Ma dove?», ci chiede Franca Tavarone del Bar Apollo. «Adesso che me lo dice, non sono più tranquilla». Franco Vicini, storico parrucchiere di via Marconi, è invece meno allarmista: «Hanno messo in sicurezza l’area, mi fido. Certo, se ci informavano prima era meglio. Speriamo che non succeda niente...». 

Ora tutti aspettano di capire quando verrà rimosso l’ordigno bellico da 113 chili, sganciato da un aereo inglese nel ’43, riaffiorata nell’area detta degli «scambietti», sotto l’asse attrezzato. Un tavolo tecnico riunito in Prefettura ha coordinato le operazioni di messa in sicurezza. L’operazione da parte degli artificieri richiederà l’evacuazione, per ragioni di sicurezza, degli abitati presenti nel raggio compreso fra 500 metri e un chilometro, a partire dalla scuola Da Vinci. «La situazione è sotto controllo, ma convivere con una bomba a cento metri di distanza non è piacevole - commenta la dirigente dell’istituto comprensivo Posatora-Piano-Archi, Alessandra Rucci - Non conosciamo le tempistiche, ma dalle famiglie non abbiamo ricevuto particolari segnali di allarmismo. Di sicuro nel giorno in cui verrà rimosso l’ordigno, la scuola resterà chiusa». 
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