Effetti Covid, bar e ristoranti perdono tre quarti degli incassi: ecco l’aiuto del Comune

Effetti Covid, bar e ristoranti perdono tre quarti degli incassi: ecco l’aiuto del Comune
Effetti Covid, bar e ristoranti perdono tre quarti degli incassi: ecco l’aiuto del Comune
di Andrea Maccarone
4 Minuti di Lettura
Domenica 3 Gennaio 2021, 07:00

ANCONA  - Natale amaro per bar e ristoranti. Asporto e delivery non compensano l’ammanco del lavoro in presenza. Per tutti si parla di un bilancio in negativo che si aggira tra il 70 e l’80% in meno rispetto agli altri anni. E come se non bastasse, per qualcuno c’è stata anche la beffa di fine anno. «Mi hanno fatto la multa perché avevo parcheggiato la macchina nei pressi della mia attività con il disco orario scaduto – racconta Corrado Bilò de La Moretta – ero appena rientrato da una consegna e stavo per uscire a fare quella successiva. Mi sento amareggiato e preso in giro. Non è possibile lavorare così». 


Intanto il Comune di Ancona ha messo a segno una manovra da 490mila euro che interesserà le categorie più colpite dalla crisi, a cui andrà un contributo di 700 euro nella forma di credito d’imposta Tari. 
I ristoratori un po’ se l’aspettavano. Avevano messo in conto che sarebbe stato un Natale molto lontano da quelli scorsi. Ma passata la frenesia dei preparativi per le ormai famose box da asporto, si fa il conto di quanto rimane in cassa. «Meglio non pensarci – dice Antonio Ambrosio del ristorante Il Giardino – siamo tranquillamente al 70% in meno rispetto al passato. Adesso la situazione si fa dura per tutti. Se non torniamo in zona gialla io non apro».

«Per noi è un minor introito di almeno l’80% - segue Michele Zannini del Caffè Giuliani – e non si vede la luce in fondo al tunnel.

Speriamo di riaprire in zona gialla, anche se comunque sarebbe limitante perché ci verrebbero a mancare tre turni di lavoro: aperitivo, cena e dopo cena». 


In pratica il servizio da asporto e delivery sembra sia servito a coprire a malapena i costi delle bollette. «Non credo che proseguiremo con questa modalità nei giorni infrasettimanali – annuncia Simone Brandoni della trattoria Da Nordio – meglio tenere spenti frigoriferi e congelatori, almeno risparmiamo qualcosa». Quindi, a bocce ferme, il servizio da asporto è stato utile più per tenere vivo il rapporto con il cliente. «Un modo per essere presenti e per mantenere il contatto con l’utente finale – dice Francesco Pinna del bistrot Gnaogatti - ma adesso comincia il periodo dell’anno più duro. Abbiamo bisogno di capire quando saranno erogati i ristori promessi dal governo». La beffa Si sono tutti rimboccati le maniche per cercare di accontentare i clienti. Anche chi, in un primo momento, aveva deciso di non cedere al compromesso del cenone dell’ultimo dell’anno da asporto. Corrado Bilò, storico ristoratore di Piazza del Papa, archiviato il servizio della vigilia, pensava di fermarsi qualche giorno. Tanto non sarebbe stato l’asporto di San Silvestro a risollevare gli affari. Poi sono fioccate le richieste. «Così ho deciso di fare come gli altri miei colleghi – racconta – e ho preparato un menù da grandi occasioni». 


Poi cos’è successo? «Che il 31 ho cominciato ad effettuare personalmente il delivery – continua Bilò – facendo spola tra il mio ristorante e le abitazioni dei destinatari. Rientrato da una consegna lascio la macchina nei pressi della mia attività e mi appresto a fare il nuovo carico di buste. Vado ad aprire la macchina e trovo la multa sul parabrezza. Avevo dimenticato di aggiornare il disco orario. Mi sono cadute le braccia». 


Tra lo stress e i pensieri per ciò che li attende, ristoratori e baristi cercano comunque di guardare al futuro con quel poco di ottimismo rimasto. Gennaio e febbraio sono i mesi più difficili: quelli delle scadenze e dei pagamenti. Il Comune di Ancona ha deliberato una manovra aggiuntiva da 490mila euro in soccorso delle attività più colpite: un contributo di 700 euro in forma di credito d’imposta Tari. Ne potranno beneficiare circa 700 attività tra bar, ristoranti, palestre, centri benessere, gestori di impianti sportivi e alcune categorie relative al settore culturale. In pratica tutti quelle attività che rispondono ai codici ateco compresi nell’allegato 1 del decreto ristori-bis. I soggetti destinatari del contributo verranno automaticamente individuati da Anconaentrate, senza che le imprese facciano nessuna richiesta formale. Nel caso in cui le somme Tari dovute al Comune di Ancona siano già state pagate, il contributo potrà essere applicato per la Tari del 2021 o 2022.

© RIPRODUZIONE RISERVATA