ANCONA - I lavori al Bar del Duomo ancora in stand by. Il gestore Antonio Ambrosio fatica a trovare ditte restauratrici in possesso del requisito OG2, ovvero un patentino che abilita l’impresa edile ad eseguire lavori di ristrutturazione o manutenzione di beni immobili sottoposti a tutela ambientale e culturale.
A richiedere tale specifica, infatti, è la Soprintendenza in merito al lavoro di restauro delle mura perimetrali della struttura dove risorgerà il Bar del Duomo. È veramente un’odissea quella per il ritorno in attività di uno dei luoghi più suggestivi della città.
La vicenda
Nove anni di false partenze, tra ritrovamenti archeologici, dispute sul contratto di affitto, difficoltà a reperire ditte costruttrici.
La fine lavori
Quindi la ricerca va in pausa, e da fine estate si riapre la caccia all’impresa col patentino fatidico. Nella migliore delle ipotesi, se tutto dovesse filare liscio almeno questa volta, il taglio del nastro ai lavori potrebbe arrivare prima della fine dell’anno. Prossima primavera le ultime rifiniture. E poi, finalmente, a giugno, l’inaugurazione. Ma intanto l’affitto va giù. «Un anno di mensilità pagate senza lavorare sono 25 mila euro che se ne vanno così» puntualizza Ambrosio. Infatti quella è la cifra annuale pattuita da contratto di concessione. E veder andare in fumo una somma per niente irrisoria non fa fare salti di gioia all’imprenditore, che comunque resta ottimista e punta dritto all’obiettivo. «Penso solo a riconsegnare questo posto alla città - dice Ambrosio - dopo tanti anni di sacrifici, ne faremo un altro ancora. L’importante è che siamo entrati nell’ultimo miglio».