ANCONA - Invece di servirgli una bottiglia di birra, gliel’aveva spaccata in testa, a suo dire per difendersi da una possibile aggressione. «Era ubriaco, ho rispettato l’ordinanza anti-alcol» si era giustificata in questura. Le spiegazioni non sono bastate: la titolare cinese è stata denunciata per lesioni personali, il cliente romeno è stato multato per ubriachezza molesta e il bar è stato chiuso dal questore per 15 giorni, secondo quanto prevede l’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps).
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Gli episodi
I sigilli sono scattati ieri nel bar di via Giordano Bruno, poco prima di piazza Rosselli.
Anche i residenti della zona avevano segnalato alla questura, con un esposto, la presenza di soggetti ubriachi che non di rado creavano problemi: tra schiamazzi e risse, soprattutto nel fine settimana, alimentavano una situazione d’allarme e insicurezza generale e impedivano alle persone di dormire di notte, alcuni suonando degli strumenti musicali mentre stazionavano nel dehors del locale. L’episodio più grave, comunque, è avvenuto sabato scorso quando le Volanti sono intervenute perché la titolare, dopo un diverbio con un romeno brillo, l’ha colpito alla testa con una bottigliata perché il cliente pretendeva da bere e aveva tentato di danneggiare il pannello anti-Covid in plexiglass. Il 30enne, pregiudicato, è stato portato a Torrette dal 118 con una ferita alla testa: è stato multato per ubriachezza, mentre la cinese è stata denunciata per lesioni. La sera stessa la polizia ha identificato un altro cliente del bar palesemente sbronzo, mentre la sera successiva le Volanti hanno identificato 15 clienti, alcuni con precedenti per furto, minacce, maltrattamenti, rissa. Ricostruito il quadro complessivo, il questore ha deciso di far scattare i sigilli al bar di via Giordano Bruno, che dovrà restare chiuso per 15 giorni.