ANCONA - La falesia frana, Portonovo si sbriciola. Per fortuna, causa tempo cattivo, sulla spiaggia non c’era nessuno e non ci sono stati danni alle persone. Si è verificato un piccolo smottamento dal costone compreso fra Il Clandestino e il casotto utilizzato una volta dai mutilatini, in una striscia di spiaggia che da anni è transennata proprio per avvertire del pericolo i bagnanti che la frequentano.
Una spiaggia libera, sempre piena di gente, dove da tempo si verificano questi cedimenti.
Un altro punto a rischio, questa volta interdetto alla balneazione, anche se in molti lo frequentano in barba ai divieti, è quello sotto le terrazze, poco prima del capanno del pescatore e del rimessaggio barche. In questa zona il costone è molto più elevato e i crolli sono ancora maggiori, soprattutto nel periodo invernale quando il mare arriva a scavare sotto il piede della collinetta. Una zona, quella delle terrazze, molto bella e frequentata d’estate, che ogni anno fa registrare smottamenti più o meno grandi che andrebbero monitorati per la loro pericolosità.
Altra zona pericolosa, oltre a quella dopo la chiesa di Santa Maria verso lo scoglio della Vela dove è piazzato un divieto di accesso completamente trascurato, è quella nella punta nord della spiaggia libera Ramona. Che, nonostante i divieti, è sempre piena di gente, con un pericolo maggiore visto che si trova ai piedi del monte.
E poi c’è il Trave, costantemente a rischio frane. Anche in questo caso, nonostante i divieti, molti bagnanti si fermano a prendere il sole, addirittura qualcuno frequenta la zona per fare i fanghi, incurante dei rischi crolli. La cronaca degli ultimi anni è emblematica. Diverse volte si è sfiorata la tragedia, ma puntualmente ogni anno la storia si ripete. Dimenticando, appunto, che la falesia è molto fragile e che Portonovo e Mezzavalle si sono formate, migliaia di anni fa, da una grossa frana scesa dal monte.