Ancona, baby gang alla sbarra:
in due rischiano 5 anni di carcere

Ancona, baby gang alla sbarra: in due rischiano 5 anni di carcere
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 19 Giugno 2019, 05:20
ANCONA - Parteciperanno a un progetto di educazione alla legalità e faranno volontariato nei centri estivi e in ambito sportivo. Ma solo tre di loro. Gli altri due andranno a processo perché il giudice non ha intravisto alcun segno di ravvedimento né la volontà di mettersi a disposizione dei servizi sociali: rischiano almeno 5 anni di carcere se verranno riconosciuti colpevoli delle due rapine a cui parteciparono la sera del 2 luglio 2016 quando la città palpitava davanti a tv e maxischermi per Italia-Germania, quarti di finale degli ultimi Europei di calcio, e loro approfittavano del clima di frustrazione per l’eliminazione degli azzurri ai rigori, per taglieggiare ragazzini. 
 
Avevano tra i 15 e i 16 i quattro adolescenti, residenti tra Ancona e Camerano, vittime della baby gang di piazza Roma che per un lungo periodo misero a ferro e fuoco il centro tra furti, rapine, risse ed episodi di vandalismo, al punto che la questura fu costretta a ricorrere alle forze speciali anti-ultras del Reparto mobile per arginare l’ondata di bravate. Il gruppetto era composto da 8 giovani, tre già maggiorenni (stanno seguendo un iter giudiziario a parte), gli altri millennial, classe 2000: un albanese, due romeni, un sudamericano e un serbo. 
Nell’udienza di ieri al tribunale dei minori il giudice ha accettato le richieste degli avvocati Roberta Di Martino, Michele Brisighelli e Angelica Popoviciu: per tre imputati ha disposto la sospensione del procedimento con messa alla prova per 18 mesi, l’istituto giuridico che dà la possibilità di estinguere un reato, evitando il carcere, attraverso un percorso di riabilitazione. Ha rinviato a giudizio gli altri due - il 19enne serbo assistito da Alessandro Violoni e il coetaneo albanese difeso da Andrea Bordoni - che dovranno comparire in udienza il 12 dicembre: uno è nullafacente e ha sul groppone altri 5 processi (anche per spaccio), l’altro sta facendo la stagione estiva come cameriere. Dovranno rispondere di 6 capi d’imputazione, elencati in un maxi fascicolo che ripercorre le bravate dell’estate 2016 in centro. Il culmine, la sera del 2 luglio quando, armati di tirapugni, coltello e collo di bottiglia, rapinarono un gruppetto di coetanei: uno fu avvicinato da due bulli con una scusa («Ehi, ci stai provando con mia sorella?») e gli fu portato via il cellulare, poi, trascinato sulle scalinate di via Zappata, fu costretto a consegnare il portafogli con dentro 5 euro. Altri tre ragazzini furono condotti dalla coppia di spacconi in corso Mazzini, poi in via della Pescheria, dove furono circondati da 8 giovani: calci, pugni, il luccichio di una lama affilata. Tutto per farsi consegnare poche decine di euro e cellulari.
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