"Raga, pronti allo scontro senza paura". Rissa sventata tra baby gang, preso il boss: tradito da Instagram

I controlli della polizia nel centro di Ancona
I controlli della polizia nel centro di Ancona
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Giovedì 14 Gennaio 2021, 02:20

ANCONA - «Raga, ci vediamo là. Gliela facciamo pagare, io non ho paura». Una vera e propria chiamata alle armi: l’appello social del capobranco, diffuso con una storia su Instagram, aveva trovato consensi tra i bulletti del gruppo che sabato scorso erano pronti a sfidare ad Ancona le bande rivali di Falconara e Chiaravalle. Volevano vendicare un torto: le botte prese da un loro amico la settimana prima. Così avevano organizzato una sorta di spedizione punitiva da consumare nello struscio di corso Garibaldi, in barba al Covid e ai divieti di assembramento.

 
L’intelligence dorica ha scongiurato il peggio: il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine ha evitato la rissa preannunciata sui social.

E ora si scopre che ad architettare la vendetta era stato un ventenne di famiglia macedone, residente a Roma ma domiciliato a Macerata. La polizia è risalita al “boss” grazie all’intuito di un agente della Squadra Mobile di Ancona, guidata dal capo Carlo Pinto, frutto di una laboriosa attività d’indagine: navigando sul web, l’occhio è caduto su una storia Instagram postata venerdì sera in cui il 20enne si vantava di non avere paura, di non temere nessuno e incitava gli amici a partecipare alla trasferta in terra dorica. 


Il leone social si è trasformato in un agnellino quando i poliziotti martedì mattina sono andati a pizzicarlo a Castelfidardo nel cantiere in cui era impegnato con l’impresa edile per cui lavora. Il giovane muratore tremava alla vista delle divise. È stato prelevato e accompagnato nell’abitazione in cui vive da solo, nel centro di Macerata, per una approfondita perquisizione dalla quale, però, non è emerso nulla di compromettente, né droga né armi né oggetti atti ad offendere. Il blitz si è chiuso lì, con un avvertimento e l’ammissione di colpa: «Sì, volevamo fare una bravata». 


Le indagini proseguono per risalire agli altri giovani che sabato pomeriggio, guidati dal 20enne d’origine macedone, erano pronti a partecipare alla crociata contro le bande rivali, una di Chiaravalle, l’altra di Falconara, per vendicare un pestaggio subito da uno dei componenti della baby gang maceratese la settimana prima, tra piazza Roma e piazza Cavour. Qui erano state trovate delle chiazze di sangue dopo un fuggi fuggi che aveva allarmato i passanti: orde di adolescenti, molti dei quali minorenni, che si rincorrevano su e giù per corso Garibaldi al grido «L’hanno picchiato in dieci contro uno, adesso li ammazziamo».

In quell’occasione l’intervento delle Volanti non aveva sortito effetto. Ma setti giorni dopo un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine, tra carabinieri, polizia e vigili urbani, aveva consentito di sventare una probabile maxi rissa prima del tempo. Le indagini dei carabinieri, che hanno scandagliato le immagini delle telecamere, nel frattempo hanno portato all’identificazione di 7 ragazzi che erano intenzionati a partecipare allo scontro: uno è di Ancona, gli altri di Macerata. Tra questi, un 16enne trovato in possesso di un coltello da cucina lungo 16 centimetri e al momento è lui l’unico denunciato. 

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