Ragazzini assediano la boutique. «Siamo minori, non ci fate niente». Il racconto di Pavani: «Erano in 10, urlavano e avevano una spranga»

Giorgio Pavani
Giorgio Pavani
di Teodora Stefanelli
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Lunedì 21 Febbraio 2022, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 11:56

ANCONA - Baby gang all’attacco dei negozi del centro. Sono passate tre settimane da quel brutto giorno ma solo ieri Giorgio Pavani, titolare dello storico negozio di abbigliamento maschile Lay-Line, in largo Sacramento, se l’è sentita di raccontare quanto ha vissuto sulla sua pelle durante un sabato pomeriggio di lavoro.

 «Stavo seguendo un cliente – dice - quando all’improvviso ho sentito una gran confusione provenire dalla strada. Un gruppo di ragazzini, saranno stati una decina, urlavano come dei matti. Avevano un atteggiamento spavaldo, gridavano in direzione del negozio. Uno di loro impugnava una spranga di ferro e con questa sbatteva con violenza». 
Continua: «Ad un certo punto ho avuto paura che, colpendo una vetrina, avessero potuto romperla.

Mi sono infuriato, sono uscito fuori e ho detto loro di smetterla immediatamente, che dovevano trovare qualcosa di meglio da fare invece di infastidire chi lavora».

I bulli, a quanto ricorda Pavani, erano tutti italiani di seconda generazione di origine nordafricana. Con l’aria spavalda hanno guardato negli occhi il titolare dicendogli senza tanti giri di parole: «Ehi, siamo minorenni non puoi farci nulla, non ci puoi toccare».

Mentre lui affrontava quei giovani scalmanati, la sua collaboratrice chiamava la polizia e avvertiva di quanto stava accadendo fuori dall’attività commerciale. Ma, quando le forze dell’ordine sono arrivate, i ragazzotti si erano già dileguati. «In pochi minuti sono andati verso la fermata degli autobus in corso Stamira e poi hanno preso uno degli autobus extraurbani, linea B, poi sono scappati. Quindi suppongono non siano persone della zona». I ragazzini terribili non danno tregua nonostante i controlli degli uomini della questura e dei poliziotti di quartiere. Non si fermano davanti a nulla, sono per lo più minorenni e utilizzano gli autobus per spostarsi e colpire. Come nel caso del branco che per mesi ha seminato il panico a bordo della Linea R che collega Ancona a Porto Recanati. Facevano di tutto saltando sui sedili, sputando e puntando il laser negli occhi del conducente. Uno degli ultimi episodi ad agosto: un autista era stato aggredito in piazza Cavour per aver ripreso un paio di minorenni per l’hobby di lanciare sassate contro il bus. 

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