ANCONA - «Ci hanno pedinati per ben due volte, prima al supermercato e poi al centro commerciale. Ero con mio marito quando, ad un certo punto, ho sentito una presenza alle spalle. È stata una bruttissima sensazione. Mi sono voltata e ho notato un ragazzo. L’ho visto e lui ha visto me. Si è svolto tutto in una frazione di secondo. Indossava degli orecchini e aveva il sopracciglio tagliato. Non lo conosco, non so chi sia, ma è sicuramente giovane». La mamma-coraggio decisa a portare i City Angels ad Ancona introduce un nuovo e inquietante particolare nell’odissea che sta vivendo con il figlio.
L’angoscia
Dopo le minacce di morte subite sui social, questo fine settimana sono arrivati i pedinamenti. «Hanno smesso di fare storie su Instagram.
La paura
Dopo le denunce e i tanti appelli attraverso i media erano arrivate le minacce di morte da parte del branco. «Parlano troppo, alla mamma e al figlio rompic... taglieremo la gola». Così avevano scritto sui social per poi cancellare tutto quanto poco tempo dopo. La prima aggressione al figlio di Patrizia risale alla Notte Bianca del 2019 quando aveva solo 14 anni. Poi nel settembre scorso il ragazzo era stato picchiato e rapinato nei bagni di piazza Roma da due giovani e infine l’ultima aggressione sabato 4 dicembre in piazza Ugo Bassi quando in due l’hanno preso a calci e pugni, colpendolo alla testa con una cassa bluetooth. Nel frattempo gli altri stavano a guardare. Di questo gruppo di ragazzini terribili, stando al racconto della mamma, «farebbero parte 150 persone». Il ragazzo vittima del raid non ha reagito e ne è uscito con il naso rotto e vari traumi. È stato dimesso dall’ospedale con 30 giorni di prognosi.