I commercianti del centro: «Fioriere arrugginite, pochi posti auto e cari. E basta con i teppisti. La gente è tornata, risolvete i problemi»

I commercianti del centro: «Fioriere arrugginite, pochi posti auto e cari. E basta con i teppisti. La gente è tornata, risolvete i problemi»
I commercianti del centro: «Fioriere arrugginite, pochi posti auto e cari. E basta con i teppisti. La gente è tornata, risolvete i problemi»
di Michele Rocchetti
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Lunedì 6 Settembre 2021, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 15:25

ANCONA - Ora si, si può dire. Il commercio cittadino è ripartito. Due mesi e mezzo di zona bianca hanno ridato fiducia agli abitanti di Ancona e provincia, che tornati alla quasi normalità hanno ricominciato a fare acquisti, in parte incoraggiati dai saldi di fine stagione. Per i negozianti la priorità è perciò non cambiare colore. E ben venga il Green pass se risulta utile allo scopo. Ma la vera rinascita non può prescindere da una nuova e accurata riflessione su problemi di lunga data come l’inadeguatezza dell’arredo urbano e la cronica mancanza di parcheggi, cui ultimamente sono andati ad aggiungersi questioni di ordine pubblico, come le scorrerie dei baby bulli che rischiano di tenere la gente lontana dal centro. 

 
La ripresa
«Gli ultimi mesi sono andati piuttosto bene – dice Simone Luzi di 1972 abbigliamento -. Fondamentale è stato il ritorno alla mobilità. Se la gente può uscire, andare al bar, al cinema, al ristorante, a trovare un amico che abita in qualche comune limitrofo, allora è portato a comprare qualcosa di nuovo. Altrimenti no. Per questo occorre fare di tutto per non cambiare fascia. Quindi bene anche il Green pass». Matteo Farinelli di AT.P.CO è un misto di speranza e di timori: «Ora di movimento ce n’è. Le persone sono molto più tranquille. I saldi sono andati bene. Però se c’è una vera ripresa si vedrà soltanto quest’inverno. E per quel periodo le incognite restano molte. Quante persone saranno vaccinate? E basteranno i vaccini a evitare nuove restrizioni?».
Intanto, però, per il momento, la vita scorre quasi normale. «Il centro è sempre pieno, specialmente nei weekend – osserva Paola Meldolesi dell’omonimo negozio di articoli sportivi -.

La gente è tornata a fare le cose che faceva prima e ad acquistare vestiti per le diverse occasioni. I saldi sono stati un richiamo importante. E abbiamo visto anche diversi turisti». A Giorgio Giambenedetti del negozio di pelletteria Jimenez & Co sono invece proprio i turisti ad essere mancati: «La clientela locale è tornata ai livelli degli scorsi anni, ma i turisti sono letteralmente spariti, vuoi per la pandemia, vuoi per la decisione scellerata di far attraccare la navi da crociera lontano dal porto antico. Chi è a bordo come può essere invogliato a sbarcare se al suo arrivo vede soltanto gru e magazzini!» E qui il discorso si intreccia con quello generale dell’accoglienza. 


I nodi
«Ancona ai turisti piace, per i suoi monumenti, i suoi panorami – continua Giambenedetti –, ma poi questi arrivano sul corso e trovano quattro panchine e cinque fioriere arrugginite da cui spuntano solo rami secchi. Qualcosa di più andrebbe fatto». Lo stesso dicasi per i parcheggi. «Il problema è sempre quello – puntualizza Giambenedetti -. Sono pochi e troppo cari. La gente di fuori è scoraggiata a venire in centro». Per Farinelli la soluzione sarebbe utilizzare i tanti palazzi vuoti: «Ben venga il San Martino. Poi ci sarebbe l’ex Savoia. Alcuni dicono che i parcheggi in centro sarebbero un danno per la città e invece ci guadagneremmo tutti». Sicuramente le persone sarebbero molto più invogliate a frequentare la spina dei corsi se non ci fossero ragazzini terribili a creare scompiglio. «In negozio non ho avuto problemi con loro – fa sapere Luzi - ma vedo cosa fanno fuori. Il centro non è più tranquillo come 10 o 15 anni fa. Bisognerebbe intervenire con decisione. Questi giovani sbruffoni devono essere rimessi in riga».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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