Il sindaco Mancinelli: «Questi bulli vanno puniti. Ricostruire il senso del limite, repressione necessaria»

Il sindaco Valeria Mancinelli
Il sindaco Valeria Mancinelli
di Maria Cristina Benedetti
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Venerdì 13 Agosto 2021, 05:10

ANCONA Un ragazzo accerchiato da tre giovani, preso a calci e pugni da uno di loro. Il video dell’aggressione di via Novelli è il punto di non ritorno fissato da Valeria Mancinelli. «Continuo a pensare quello che ho detto più volte e cioè che è assolutamente necessario ricostruire il senso del limite».

Nella severità dei toni c’è tutta la determinazione della sindaca a disinnescare la rabbia e la ferocia di bulli e baby gang che infestano la città. «Un limite che non si può superare». Stavolta no, non concede appello alcuno. Niente slogan, servono risposte forti dopo gli ultimi episodi di violenza. Lei lo sa e indica la via dalla quale partire per ricomporre un ordito ridotto a brandelli.


Il nucleo 
Procede per gradi. «Questo ricostruire significa tante cose, significa un’operazione di educazione alla vita da parte di tutti». Dettaglia, come fosse un mantra: «Da parte delle famiglie, da parte della scuola, da parte delle istituzioni, da parte delle organizzazioni in cui si articola la vita di una comunità». E arriva al nucleo del ragionamento, a un passo da quel punto di non ritorno. «Questo significa - è la costruzione logica della Mancinelli - anche prevedere la punizione quando il limite si supera, perché la punizione in questo caso è parte dell’educazione».

Frena, per poi imprimere un’accelerazione maggiore: «Certo, non solo la punizione, ma è necessaria». Per moltiplicare l’effetto, valorizza il senso dell’azione comune. «Concordo con quello che ha dichiarato il prefetto». 


Il piano 
Il riferimento è alle quattro mosse della strategia anti-bulli annunciate la sera prima da Darco Pellos, a margine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Primo fra tutti: indagini serrate per scovare i violenti. Secondo: più controlli e percorsi rieducativi per i responsabili, molti dei quali minorenni. Segue il terzo: censimento degli edifici-fantasma, dove spesso si annidano i ragazzini terribili. Il quarto, che completa il piano anti-caos: fototrappole per frenare le irruzioni abusive. Una sfida alle bande di giovanissimi, che il prefetto ha accompagnato con parole che sono già un manifesto: «Porremo i responsabili nelle condizioni di non nuocere più all’ordinato vivere civile di una città come Ancona che risulta offesa da comportamenti inammissibili».


Le convinzioni 
La sindaca è al suo fianco. Con un distinguo: «Le iniziative certo non debbono essere solo quelle, sono tante altre e devono continuare a crescere da parte dell’intera comunità». Riordina le sue convinzioni: ricostruire, senso del limite, educazione, punizione. Torna al punto di non ritorno e ripete. «Non si può superare». Proprio come un mantra. 

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