Ancona, assunzioni fantasma di immigrati: con la maxi truffa in 14 vanno a processo

Assunzioni fantasma di immigrati: con la maxi truffa in 14 vanno a processo
Assunzioni fantasma di immigrati: con la maxi truffa in 14 vanno a processo
di Federica Serfilippi
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Martedì 9 Maggio 2023, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 13:42

ANCONA Assunzioni fantasma per far ottenere a cittadini stranieri il permesso di soggiorno e truffe ai danni dello Stato per potersi accaparrare benefici previdenziali. È il quadro accusatorio con cui il gup Carlo Massini ha decretato il rinvio a giudizio di 14 persone per associazione a delinquere. Il processo inizierà il prossimo 8 novembre e nasce da una maxi inchiesta esplosa nel 2016 e portata avanti sul campo dalla polizia e dalla Guardia di Finanza. L’indagine aveva portato alla denuncia di oltre 400 persone, divise tra chi avrebbe promosso il meccanismo illecito e chi, invece, ne avrebbe beneficiato. 

 
Il reato più grave


L’udienza terminata con il rinvio a giudizio prendeva in considerazione solamente la posizione dei 14 a cui il pm Ruggiero Dicuonzo contesta il reato associativo.

Per tutti gli altri indagati si è aperto, nel corso dell’inchiesta, un altro filone, tuttora pendente. La vicenda riguarda gran parte della provincia dorica. Stando agli investigatori, i 14 indagati – ognuno con un ruolo ben preciso – in cambio di somme di denaro avrebbero predisposto fittizi rapporti di lavoro con cittadini provenienti prevalentemente dall’est Europa e dal nord Africa per ottenere dall’Inps contributi previdenziali e, poi, l’indennità di disoccupazione. Il danno stimato all’Inps è di quasi 2 milioni di euro. 


La base logistica


A Fabriano ci sarebbe stata la base logistica del presunto raggiro, ovvero lo studio di un consulente del lavoro considerato dalla procura una delle menti dell’organizzazione. A processo c’è anche una falconarese, che avrebbe avuto il compito di coordinare le attività illecite, gestire i contatti con gli immigrati e organizzare gli incontri nello studio del consulente. Nel gruppetto dei 14 c’è anche chi, stando alle indagini, metteva a disposizione la propria azienda per le false assunzioni e chi invece, come due marocchini e un tunisino residenti in Vallesina, che si preoccupavano di procacciare nuovi clienti e riscuotere da loro le somme di denaro concordate per mettere in scena – dice la procura - i finti rapporti lavorativi.


Le aziende che si sarebbero prestate per i falsi contratti di lavoro si occupavano di varie settori: da quello della termoidraulica, alle pulizie, passando per il campo edile. I 14, oltre al reato associativo (finalizzato alla truffa e all’immigrazione clandestina) dovevano rispondere a vario titolo anche di singoli episodi di truffa e di falso. Per queste accuse è arrivata la prescrizione, considerando che alcuni fatti risalgono al 2013-2014.

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