Ancona, assalto alla gioielleria:
i sei ladri condannati ma già liberi

Ancona, assalto alla gioielleria: i sei ladri condannati ma già liberi
di Federica Serfilippi
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Venerdì 19 Aprile 2019, 04:35
ANCONA - Avevano assaltato la gioielleria Blue Spirit del Grotte Center di Camerano mettendo le mani su un bottino superiore a centomila euro. Poi, si erano dati alla fuga. Una parte del gruppo (composto da sei ladri tutti di origine romena) era scappata a piedi per i campi con l’intenzione di arrivare alla prima stazione vicina. Un’altra era fuggita a bordo di una Fiat Croma, imboccando l’autostrada. Tutta la gang, dopo una caccia all’uomo serrata, era finita nella morsa dei carabinieri della Compagnia di Osimo.
Per tutti erano scattate le manette e la misura cautelare del carcere. Ieri mattina, i ladri hanno affrontato il processo di fronte al gup Francesca De Palma. In cinque hanno proceduto con riti alternativi, patteggiando la pena. Uno solo - il 25enne Bogdan Stefan Dascalu - ha scelto di affrontare il dibattimento. Quattro ladri, Gabriel Coman, Claudio Danila, Costel Fandarac e Marius Casian (di età compresa tra i 20 e i 28 anni) hanno patteggiato due anni di reclusione, pena sospesa. Il quinto uomo, il 29enne Marian Cretu, un mese e dieci giorni in più di reclusione rispetto ai suoi complici.
  
La gang doveva rispondere del reato di rapina, perché dopo la fuga con il bottino - poi recuperato dagli investigatori - aveva resistito con tutte le forze all’arresto. Nel tentativo di bloccare i malviventi, un carabiniere si era anche infortunato, riportando la frattura di radio e ulna. Il 29enne ha attualmente l’obbligo di dimora e di firma in un piccolo comune della provincia di Lecco. Gli altri, prima dell’udienza di ieri, avevano la misura dei domiciliari o del carcere. Essendo la pena sospesa, sono stati tutti rimessi in libertà.
Il quintetto era difeso dagli avvocati Gabriele Galeazzi e Giuliano Giordani. Dascalu è difeso dal legale Giancarlo Giulianelli. Il colpo al centro commerciale si era consumato nella notte del 7 settembre 2018. Stando a quanto è stato rilevato dalla procura, i ladri avevano assaltato la gioielleria scardinando la saracinesca d’ingresso e sfondando le vetrine dove erano contenuti i gioielli. La gang aveva inserito il bottino – orologi, brillanti e preziosi vari – in delle buste per poi darsi alla fuga. Neanche il tempo di uscire dal complesso commerciale, che i banditi avevano addosso i carabinieri, una quarantina di uomini circa. Per cercare di far perdere le tracce, i malviventi si erano divisi in due gruppi. Proprio in questo primo momento era accaduto l’infortunio al militare, di servizio alla stazione di Castelfidardo. Nel tentativo di braccare un ladro, era caduto malamente, lesionandosi le ossa del braccio per una prognosi iniziale di trenta giorni.
Due banditi erano riusciti ad arrivare fino all’A14, nei pressi del casello di Ancona sud, dove ad attenderli c’era una Fiat Croma blu con a bordo un complice. L’auto era stata inseguita fino al casello di Montemarciano e bloccata dai carabinieri. L’altro gruppo di malviventi, che proseguiva a piedi, era stato fermato nei pressi di Osimo stazione. L’intenzione sarebbe stata quella di prendere il primo treno disponibile per andare nel nord Italia. Inizialmente, tutti e sei erano stati condotti nel carcere di Montacuto.
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