Ancona, arriva l'estate e il personale diventa un ostacolo difficile: «Siamo arrivati al punto di rubarci i camerieri»

Arriva l'estate e il personale diventa un ostacolo difficile: «Siamo arrivati al punto di rubarci i camerieri»
Arriva l'estate e il personale diventa un ostacolo difficile: «Siamo arrivati al punto di rubarci i camerieri»
di MIchele Rocchetti
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Lunedì 8 Maggio 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 07:01

ANCONA  - AAA cercasi personale, disperatamente. La stagione estiva è ormai alle porte, ma lungo la Riviera del Conero, che anche quest’anno sarà disseminata di Bandiere blu, balneari e ristoranti fanno ancora fatica a completare gli organici. L’ultima speranza sono gli studenti delle scuole superiori. Dopodiché bisognerà rassegnarsi a portare avanti il lavoro con le risorse che si hanno a disposizione. Correndo il rischio di dovere in parte limitare il servizio fornito ai propri clienti. 

 
La rassegnazione


«Io non so più cosa fare – ammette sconsolato Maurizio Sonnino de La Capannina di Portonovo – sono più di due mesi che metto annunci, spargo la voce, ma non si presenta nessuno. Non so perché. Fatto sta che io sono ancora alla ricerca di camerieri e parcheggiatori». E se alla fine non si trova nessuno? «Dovremo lavorare di più noi. Staremo al parcheggio io o mio figlio. Ci divideremo le mansioni che non riusciamo a coprire con i dipendenti. Purtroppo non c’è altra scelta». Le stesse difficoltà le ha Samuele Bandiera del ristorante Eugenio di Numana: «Rispetto all’anno scorso va un po’ meglio. La squadra ce l’ho, ma mancano ancora quattro o cinque innesti: un barista, un aiuto cuoco e tre camerieri».

 
La fascia d’età


Il problema è che ormai si presentano quasi solo over 55 oppure minorenni. «Un paio di persone sopra i 60 anni le ho prese, però questo è un lavoro faticoso, che non è facile da fare se sei su con l’età. Quanto ai minorenni, ci sono un sacco di restrizioni: possono essere impiegati al massimo 5 giorni alla settimana, non devono toccare fornelli e altri oggetti pericolosi, ma soprattutto non è consentito farli lavorare dopo le 22, quando noi spesso, d’estate, iniziamo a servire alle 21».

Chi invece non si vede più sono i 20–30enni. «Pare che proprio non abbiano voglia di lavorare. A volte fissano un colloquio e poi non vengono. Altre chiedono se possono fare solo mezza giornata, avere il weekend libero o andare una settimana in vacanza».

Persone con poca o nessuna esperienza, perché i professionisti, chi ce li ha, se li tiene ben stretti. «Ormai siamo arrivati al punto che tentiamo di rubarceli gli uni con gli altri – riferisce Davide Bilò del Cucale di Marcelli di Numana -. Mi è capitato di trovare ai tavoli altri ristoratori che chiedevano il numero di telefono ai nostri camerieri». Anche perché dagli istituti che dovrebbero formarli non arriva un grande aiuto. «La realtà è che la gran parte dei ragazzi che frequentano l’alberghiero non lo fa per passione, ma soltanto per il diploma, e soltanto un 20% intraprende questa carriera dopo gli studi».

C’è però anche chi sembra aver trovato la formula esatta. «Ci manca giusto qualcuno per coprire le giornate di maggior affluenza – fa sapere Paolo Bonetti di Spiaggia Bonetti a Portonovo - , ma per il resto col personale siamo a posto». Il segreto: prendere più persone e farle lavorare meno. «Ormai è tutto cambiato rispetto a una volta. Devi costruirti uno staff con un’ossatura di base attorno alla quale far ruotare più persone, evitando doppi turni e concedendo riposi. In questo modo fai lavorare tutti e con meno stress».
 

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