ANCONA - Botte, minacce di morte e insulti reiterati nel tempo. Sono queste le basi su cui si fonda l’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere un 26enne di origine brasiliana accusato di maltrattamenti in famiglia. Sarebbe stata soprattutto la madre al centro delle angherie del ragazzo, arrestato dai carabinieri della stazione di Collemarino. Si sono attivati, coordinati dal comandante Giuseppe Colasanto e dal capitano della Compagnia Manuel Romanelli, dopo la denuncia sporta dalla vittima poco più di una settimana fa. Denuncia che ha fatto seguito all’ennesimo episodio di violenza perpetrato dal 26enne.
Stando a quanto appreso, la madre gli avrebbe impedito di entrare in casa perché completamente ubriaco. Lui, pur di varcare la soglia dell’appartamento, avrebbe preso la porta a testate. Di lì, la decisione sofferta di rivelare anni di soprusi, sia fisici che morali. Il 26enne, al momento dell’operazione dei militari di Collemarino, era già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma, conseguenza dell’arresto scattato il 18 gennaio, quando sulla Flaminia, ubriaco, aveva aggredito alcuni agenti della polizia locale con una cintura. Per quanto riguarda i maltrattamenti, il pm Marco Pucilli ha anche contestato un aggravante: quello di aver perpetrato alcuni episodi di violenza davanti al fratello ancora minorenne. Le violenze impartite dal 26enne sarebbero da attribuire alle richieste di denaro nei confronti della madre per acquistare droghe o alcool.
Gli inquirenti contestano minacce del tipo: «Ti ammazzo», «adesso spacco tutto» e anche aggressioni fisiche.