ANCONA - L’ex barista con una sfilza di precedenti ci è cascato di nuovo. Si sono riaperte le porte del carcere per il pusher tunisino che fino a poco tempo fa gestiva un locale agli Archi ma, accantonata l’attività imprenditoriale, si era dedicato allo spaccio.
Di sicuro gli rendeva di più, almeno così credono gli investigatori della Squadra Mobile dorica che nelle ultime ore l’hanno arrestato, dopo aver trovato nella sua abitazione nel quartiere di Brecce Bianche un etto e mezzo di cocaina purissima nascosta nel barattolo dei sali da bagno. Mescolate ai cristalli profumati c’erano 13 dosi di “bamba” pronte per essere smerciate, per un valore di circa 15mila euro. In casa sono stati rinvenuti e sequestrati anche 2.250 euro in contanti, ritenuti il provento dell’attività illegale.
Il blitz è avvenuto l’altra sera in via De Gasperi, dove i poliziotti della sezione Antidroga, guidati dal dottor Carlo Pinto, hanno notato il 57enne tunisino (C.
L’allarme droga torna alto nel capoluogo. Sono già 10 gli arresti operati dall’inizio dell’anno dai poliziotti della Squadra Mobile di Ancona che in poco più di due mesi hanno sottratto al mercato un totale di 7 etti e mezzo di stupefacente e quasi 30mila euro in contanti, considerati frutto di spaccio. Siamo in linea con i risultati conseguiti nel primo trimestre del 2020, quando furono arrestate 10 persone, ma un etto di droga in meno. «I risultati sono il frutto dell’incessante attività di controllo del territorio voluta dal questore Giancarlo Pallini, attraverso numerosi servizi organizzati nell’intera provincia» commenta Carlo Pinto, capo della Squadra Mobile, che accende un campanello d’allarme. «Con il lockdown il consumo di droga è cresciuto - spiega -: la riduzione delle occasioni di svago spinge gli assuntori ad un maggiore acquisto di stupefacente da consumare tra le mura domestiche». È lo sballo a domicilio, uno degli effetti collaterali della zona rossa.