Ancona, restyling (quasi) chiuso agli Archi. «Ma ora dateci eventi e negozi di qualità altrimenti non cambia nulla»

Ancona, restyling (quasi) chiuso agli Archi. «Ma ora dateci eventi e negozi di qualità»
Ancona, restyling (quasi) chiuso agli Archi. «Ma ora dateci eventi e negozi di qualità»
di Michele Rocchetti
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 02:35

ANCONA «Belli. Bravi. Ma ora servono manutenzione, controlli, iniziative e parcheggi». Tranne per un tratto, che prima di essere riqualificato deve attendere che il condominio porti a termine una serie di lavori di adeguamento sismico per i quali è stato richiesto il superbonus, il Comune ha finito di rimettere a nuovo gli Archi di via Marconi. Un restyling che ha raccolto il plauso dei commercianti della zona, ma che per non essere solo di facciata ha bisogno di uno scatto di qualità. Ci sono troppi negozi sfitti o poco caratteristici sotto il porticato ripulito. Serve altro perché gli Archi tornino ad essere un luogo davvero vissuto da tutti i cittadini, non solo dagli abitanti del rione, e non finisca per riempirsi di Kebab o fruttivendoli etnici. «Occorre convincere gli anconetani a rivalutare gli Archi – sostiene Paola Trevale di Archi Luce -. Sono un luogo unico, che si presterebbe moltissimo a diventare un centro commerciale naturale poiché è l’unico in città dove puoi passeggiare stando al riparo dalla pioggia».  


La ricetta 


Ma come si fa? Innanzitutto rendendo l’area più accogliente. «C’è bisogno di maggiore pulizia – dice Trevale -. Gli operatori ecologici passano poco e male. Puliscono la strada, ma qui intervengono soltanto col soffiatore». Il decoro, secondo Silvia Mondaini di Bobeche, si mantiene però anche con maggiori controlli. «Sotto ai portici le persone gettano fanno i bisogni in giro e lasciano i sacchetti di immondizia dove capita. Bisognerebbe cambiare la loro testa, ma è praticamente impossibile. Quello che invece si può fare è controllare e sanzionare. Altrimenti ognuno fa quello che vuole». Certo, bisogna anche essere messi nelle condizioni di comportarsi bene. «Ci vogliono più cestini e recinzioni intorno alle aiuole per evitare che ci vadano i cani».

Dopodiché servono iniziative capaci di attrarre gente. «Quand’ero bambino – ricorda Omar Andreanelli del Bar Leone – dall’1 al 4 settembre c’era la Fiera degli Archi che si concludeva con i fuochi d’artificio della Festa del Mare ed era sempre piena di persone. Ora ci sono soltanto il mercatino del biologico e una volta al mese quello dell’antiquariato. Non bastano. Servirebbero iniziative più particolari e continuative». Ma anche qualcosa di diverso. «Qui davanti abbiamo un formidabile contenitore culturale come la Mole. Gli Archi potrebbero essere utilizzati per organizzare eventi collegati al Lazzaretto». E poi bisognerebbe approfittare meglio delle festività di Natale. «Mettono le luci, d’accordo, ma serve anche un po’ di animazione». In tal senso si sta muovendo la Cna. «L’associazione crede molto in questa zona – riferisce Pamela Conti, direttrice di Inlingua e vicepresidente territoriale di Cna – e punta a predisporre una serie di eventi. Per Natale ci piacerebbe organizzare laboratori per bambini e far arrivare il trenino fino al parcheggio degli Archi». 


La spinta


Le iniziative, sostengono i commercianti, contribuiscono a tenere lontani sbandati a spacciatori e d’altro canto ad attirare investitori intenzionati ad aprire nuovi negozi. Si spera che la riqualificazione dia la spinta giusta perché sono ancora troppe le serrande abbassate. Ma il Comune cosa può fare? «Applichi incentivi fiscali a chi affitta a prezzi calmierati e alle attività commerciali di qualità», suggeriscono gli esercenti del posto. Servono però anche parcheggi. «Con il restyling di piazza del Crocifisso il quartiere ha perso diversi posti auto e molti altri ne perderà quando avranno finito di sistemare via Marconi – osserva Mondaini -. Il sindaco ci ha detto: non vi preoccupate che i parcheggi ci saranno. Se ci dicesse anche dove, staremmo più tranquilli».

 

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