Ancona, approccio sessuale con una 12enne: «Avevo bevuto troppo». Operaio condannato a tre anni

Il tribunale di Ancona
Il tribunale di Ancona
di Federica Serfilippi
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Giovedì 22 Settembre 2022, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 11:20

ANCONA - Tre anni di reclusione per essersi introdotto nel letto di una 12enne, nella casa dove lui era ospite, tentando un approccio sessuale. È la pena rifilata dal gup Alberto Pallucchini a un operaio 40enne di origine bengalese, accusato di violenza sessuale.

Si procedeva con il rito abbreviato. L’uomo, difeso dall’avvocato Pietro Sgarbi, era stato arrestato dalla polizia nel novembre del 2019, subito dopo l’urlo lanciato dalla minorenne, svegliata nel cuore della notte dai movimenti del 40enne. All’epoca dell’episodio contestato, l’imputato abitava in una casa agli Archi con la moglie e i figli. Condividevano l’appartamento con un’altra famiglia, dove c’era la 12enne molestata. «Non mi ricordo nulla di quanto è accaduto. Ero troppo ubriaco» aveva detto il 40enne nel corso dell’udienza di convalida tenutasi davanti al gip, sostenendo di aver avuto un black out dovuto ad un abuso etilico e di non aver riconosciuto il letto della 12enne. Da quanto emerso nel corso delle indagini, il bengalese aveva varcato la soglia dell’appartamento completamente annebbiato dall’alcol per poi intrufolarsi, quasi completamente nudo, nel letto dove stava dormendo la 12enne. La procura contestava un tentativo di approccio sessuale, con tanto di palpeggiamenti, ma non un rapporto completo. A bloccare il bengalese erano stati i genitori della minorenne, allarmati da alcuni rumori che provenivano dalla sua stanza e dalle urla della figlia. Immediata era stata la chiamata alla polizia. In pochissimo tempo erano arrivate sul posto le Volanti della questura. L’uomo era stato condotto in questura e poi nel carcere di Montacuto. 

La ragazzina al Salesi


La minore era stata portata al Salesi per seguire il protocollo riservato alle vittime di violenza.

In un secondo momento era stata ascoltata in forma protetta dalle poliziotte della questura per ricostruire quanto accaduto nella sua cameretta in piena notte. Il 40enne bengalese, nel frattempo liberato da Montacuto, non vive più nell’appartamento in cui si sarebbe consumata la violenza contestata dalla procura dorica.

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