Cantiere bluff alla Mole, spesi 3.9 milioni a vuoto. L'assessore Paolo Manarini: «Il Comune chiederà i danni»

Cantiere bluff alla Mole, spesi 3.9 milioni a vuoto. L'assessore Paolo Manarini: «Il Comune chiederà i danni»
Cantiere bluff alla Mole, spesi 3.9 milioni a vuoto. L'assessore Paolo Manarini: «Il Comune chiederà i danni»
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 25 Maggio 2022, 09:45

ANCONA - Il caso dei lavori in super ritardo alla Mole Vanvitelliana, sollevato dal Corriere Adriatico, plana in consiglio comunale. «Non abbiamo da rimproverarci nulla: va rimproverata solo la ditta che ha abbandonato il cantiere», ha tuonato l’assessore Paolo Manarini, in replica a un’interrogazione urgente di Daniela Diomedi (M5S), interessata a conoscere le somme spese dal Comune di Ancona per l’opera interrotta dalla E.Ma.Pri.Ce. di Bolzano.

La sorpresa

La terza tranche di lavori - un restyling lievitato da 5,6 a 6,3 milioni a seguito di 4 varianti - doveva concludersi proprio ieri. E invece il cantiere è deserto dal 17 dicembre: 6 giorni dopo la ditta ha presentato istanza di concordato in bianco al tribunale fallimentare di Treviso. «Nessuno immaginava quale fosse la situazione economica dell’impresa - ha spiegato di Manarini -, avendo la stessa un capitale sociale di 1,5 milioni e, per i lavori in questione, la più alta categoria Soa in materia di restauri Og2 categoria VIII. L’impresa vanta un’attestazione Soa con iscrizione a 22 categorie, di cui 7 per importi illimitati, certificando quindi la sussistenza dei requisiti necessari previsti dalla normativa in ambito di contratti pubblici di lavori. Inoltre - ha aggiunto l’assessore - esprime una garanzia di affidabilità e rigore nel servizio offerto ai clienti. L’impresa aveva un fatturato che sfiorava i 50-60 milioni, con 236 dipendenti e altre imprese che facevano parte del gruppo». 
Insomma, lo stop ai lavori è stato «un fulmine a ciel sereno», ma Manarini ha sottolineato che durante tutto il percorso per arrivare alla realizzazione dell’opera ci sono stati tentativi ripetuti di concludere l’appalto con numerosi ordini di servizio, comunicazioni, incontri e note di sollecito». E si scopre ora che in questa via crucis edilizia si era già arrivati a una risoluzione del contratto «poi sospesa nel luglio 2020 in quanto gli interessi pubblici di concludere l’opera erano, in quel momento, preponderanti». La revoca per gravi inadempienze è poi intervenuta 5 giorni fa.
Dal 31 gennaio 2019 (quando i lavori sono stati consegnati) ad oggi il Comune ha effettuato pagamenti per 3.907.010 euro per il terzo lotto della Mole tra anticipazioni (1,8 milioni), incarichi professionali e affidamenti vari. «Difficilmente queste somme verranno recuperate - incalza la Diomedi -: quest’amministrazione è molto sciatta o molto sfortunata».

Manarini: «Ci sono 3 fideiussioni da 2 milioni da escutere, calcoleremo i danni patiti e procederemo con un verbale di constatazione delle lavorazioni», che ammontano a meno del 40% di quelle contrattuali. «Scorreremo la graduatoria e se nessuna delle ditte si mostrerà interessata, faremo un nuovo bando». Che potrebbe includere, oltre ai lavori lasciati a metà, quelli previsti per il completamento della Mole, per i quali al Comune sono già stati assegnati 3 milioni dal Pnrr. 

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