Ansia, panico, depressione. Che stress questo Covid: tutti in fila dallo psicologo. Marilungo: «Rotto gli equilibri interiori»

Katia Marilungo
Katia Marilungo
di Andrea Maccarone
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Giovedì 19 Novembre 2020, 07:55

ANCONA - C’è un’altra emergenza sanitaria dietro la piaga del Covid. Ed è quella rappresentata da tutte le patologie a sfondo psicologico sviluppate dopo l’avvento della pandemia. Il sistema sanitario pubblico locale è già in overbooking di richieste di assistenza. Non riesce più a rispondere alla domanda abbondantemente sopra la media stagionale.

L’allarme arriva dall’Ordine degli Psicologi che, insieme alla protezione civile, le quattro associazioni marchigiane di psicologia dell’emergenza e l’Asur, fa parte del tavolo Gores per occuparsi proprio di questo problema.


Il trauma 
Possiamo definire la pandemia un trauma collettivo prolungato. Da cui sono scaturite reazioni come depressione, ansia, insonnia, attacchi di panico, ipocondrie, fobie di ogni genere. Ma soprattutto paura di ciò che riserverà il futuro. «La pandemia ha rotto gli equilibri interiori di ciascuno di noi – afferma la dottoressa Katia Marilungo, presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche – e ha portato a slatentizzare tanti vissuti patologici dei pazienti». E le conseguenze sono state molteplici, tanto che sono schizzate anche nel capoluogo le richieste di sostegno terapeutico. «Il servizio pubblico è in sofferenza anche in questo ambito – spiega Marilungo – c’è una lista di attesa che non riesce a stare dietro alle tante, troppe, richieste. E alcuni sono costretti a rivolgersi ai privati, con un’incidenza maggiore sui costi». 


La task force 
L’emergenza psicologica da Covid è una realtà, e come tale va affrontata.

Infatti all’interno del Gores è stato istituito un tavolo di cui fa parte anche l’Ordine degli Psicologi: una sorta di task force per contrastare i danni emotivi che la pandemia sta scatenando. «Questo tavolo, durante il periodo del lockdown, ha lavorato al numero verde regionale – spiega Marilungo – dando supporto psicologico telefonico gratuito a chi lo richiedesse». Si parla di almeno 200 psicologi volontari che tra marzo e maggio hanno preso parte anche al processo di debriefing con le professioni sanitarie. Ovvero una sorta di sostegno interno che veniva offerto anche al personale sanitario impegnato nella pandemia. Il burnout da pandemia ha delineato anche nel nostro territorio due scenari patologici: i fobici e i negazionisti. «Da una parte abbiamo riscontrato diversi pazienti che hanno sviluppato forme di ipocondria che li ha resi ancor più restrittivi nell’interpretare la propria vita, più di quanto non lo siano già le misure nazionali – spiega Marilungo – e dall’altra abbiamo assistito a fenomeni di rinnegamento dell’esistenza del virus. È una reazione maniacale tra le più gravi». 


Gli effetti
La particolarità dei tanti effetti causati dallo stress da pandemia è che ha colpito la società in maniera estremamente trasversale. Ne sono stati toccati infermieri, medici e pazienti contagiati prima di tutto. Ma anche tutte le fasce sociali che in qualche modo hanno visto cambiare in modo repentino la propria vita.

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