ANCONA - C’è un’altra emergenza sanitaria dietro la piaga del Covid. Ed è quella rappresentata da tutte le patologie a sfondo psicologico sviluppate dopo l’avvento della pandemia. Il sistema sanitario pubblico locale è già in overbooking di richieste di assistenza. Non riesce più a rispondere alla domanda abbondantemente sopra la media stagionale.
L’allarme arriva dall’Ordine degli Psicologi che, insieme alla protezione civile, le quattro associazioni marchigiane di psicologia dell’emergenza e l’Asur, fa parte del tavolo Gores per occuparsi proprio di questo problema.
Il trauma
Possiamo definire la pandemia un trauma collettivo prolungato. Da cui sono scaturite reazioni come depressione, ansia, insonnia, attacchi di panico, ipocondrie, fobie di ogni genere. Ma soprattutto paura di ciò che riserverà il futuro. «La pandemia ha rotto gli equilibri interiori di ciascuno di noi – afferma la dottoressa Katia Marilungo, presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche – e ha portato a slatentizzare tanti vissuti patologici dei pazienti». E le conseguenze sono state molteplici, tanto che sono schizzate anche nel capoluogo le richieste di sostegno terapeutico. «Il servizio pubblico è in sofferenza anche in questo ambito – spiega Marilungo – c’è una lista di attesa che non riesce a stare dietro alle tante, troppe, richieste. E alcuni sono costretti a rivolgersi ai privati, con un’incidenza maggiore sui costi».
La task force
L’emergenza psicologica da Covid è una realtà, e come tale va affrontata.
Gli effetti
La particolarità dei tanti effetti causati dallo stress da pandemia è che ha colpito la società in maniera estremamente trasversale. Ne sono stati toccati infermieri, medici e pazienti contagiati prima di tutto. Ma anche tutte le fasce sociali che in qualche modo hanno visto cambiare in modo repentino la propria vita.
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