Ancona, l'Anffas senza più risorse
Rischia la chiusura dopo 50 anni

Il presidente dell'Anffas Ernesto Silvestrelli
Il presidente dell'Anffas Ernesto Silvestrelli
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Martedì 16 Giugno 2015, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 19:01
ANCONA - Venerdì 26 giugno 2015. Una data destinata molto probabilmente a rimanere impressa nella storia dell' Anffas Associazione Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o relazionale. Dopo 50 anni di attività nel sociale, l'associazione potrebbe chiudere i battenti. Non a caso nell'assemblea straordinaria destinata a chiamare a raccolta tutti i soci proprio nella giornata di venerdì 26 giugno al terzo punto è inserita la discussione circa la delibera inerente lo scioglimento e liquidazione della stessa Anffas con successiva nomina del liquidatore.

"Nonostante i soldi spesi anni addietro nel maneggio della Cittadella per alcuni lavori di ristrutturazione ci ritroviamo punto e a capo - racconta il presidente Ernesto Silvestrelli -. Non abbiamo più risorse per andare avanti anche per il fatto che l'intera struttura è in concessione dal demanio. Paghiamo 1000 euro ogni 3 mesi ma il vero problema risiede nel fatto che un terzo soggetto con cui condividiamo la struttura non ha tenuto fede agli impegni presi. Il contratto di locazione stipulato con lo stesso demanio prevede che sia l'Anffas a dover intervenire sotto il punto di vista economico in caso di mancato pagamento di quanto dovuto. Non ci danno nemmeno la possibilità di effettuare una dilazione del debito che si aggira attorno ai 25.000 euro".

L’Anffas attualmente conta una settantina di famiglie molte delle quali hanno i ragazzi che frequentano i corsi di ippoterapia al maneggio della Cittadella.

"Prestiamo la nostra opera come volontari ma non per questo - prosegue Silvestrelli - ci va di essere presi in giro nè tanto meno rischiare processi o sanzioni per normative non rispettate. Nei mesi scorsi al maneggio sono arrivati i Vigili del fuoco che, oltre che a mettere in evidenza la mancanza di un sistema antincendio, si sono accorti di alcune bombole del gas destinate ad uso domestico lasciate in un locale. Dopo qualche giorno è arrivata la Polizia municipale che ha eseguito una serie di rilievi. Un ufficiale ci ha riferito che hanno individuato zone dove è stato scaricato letame e che una struttura forse è abusiva. Ma noi il materiale organico dei cavalli lo consegniamo ad una azienda agricola certificata che lo riutilizza come letame".

Questioni spinose quelle relative alla gestione dei rifiuti e che hanno spinto lo stesso presidente a depositare una denuncia ai carabinieri.

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