Ancona, le Regine al Gran Ballo a Corte
dell’Accademia di danze ottocentesche

Ancona, le Regine al Gran Ballo a Corte dell’Accademia di danze ottocentesche
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Domenica 18 Febbraio 2018, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 18:10

ANCONA - C’erano anche le ‘Regine’, il gruppo mascherato marchigiano che si è classificato terzo all’ultima edizione del Carnevale di Venezia, tra gli ospiti del ‘Gran Ballo a Corte’ organizzato dall’Accademia di danze ottocentesche e dal Comune di Ancona alle Muse. Dopo lo spettacolo in centro città con Cristina D’Avena, sabato sera i festeggiamenti per il Carnevale si sono spostati nel salone delle feste del teatro cittadino, mai così colorato e sfavillante, con un tuffo nel passato che ha permesso di far rivivere l’atmosfera e le danze dei secoli scorsi. Il ballo in costumi d’epoca, ispirati agli abiti in voga tra il Quattrocento e l’Ottocento, ha fatto registrare il tutto esaurito e ha permesso a tutti i partecipanti di cimentarsi nelle danze tratte dai manuali storici dei grandi maestri, grazie anche alla guida del professor Roberto Lodi della Scuola di danza ottocentesca e danze tradizionali scozzesi.

Una serata raffinata dove le dame hanno potuto sfoggiare i loro abiti da sera, da quelli d’epoca a quelli più attuali, terminata con la premiazione dei costumi più belli e originali. Nella giuria, come già visto, c’era il gruppo delle ‘Regine’ (maschere che riproducono l’abbigliamento della Regina Elisabetta, declinato in colori vivaci, con gli immancabili cappellini in tinta) e i ‘Bagnanti di Senigallia’ dei fratelli Anna e Lorenzo Marconi, che nel 2016 hanno vinto il primo premio a Venezia. Gli ospiti d’onore arrivavano invece da fuori regione e da oltreconfine: il gruppo valdostano MasquAoste, l’associazione Maschere Veneziane di Francia provenienti da Marsiglia e il gruppo Veneziani del lago Lemano, arrivato da Ginevra.

A premiare i costumi più belli sono stati il vicesindaco Pierpaolo Sediari e l’assessore Stefano Foresi. «Il clima festoso e rilassato – è il commento di Paola Pennacchietti, presidente di Accademia di Danze Ottocentesche – ha permesso di intrecciare nuove conoscenze, proprio come accadeva nei balli a corte. La serata è stata organizzata all’insegna del sano divertimento, della cultura e dell’educazione, facendo tesoro di quella tradizione ottocentesca che ha ancora tanto da insegnarci e che non deve andare perduta».
 

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