ANCONA - Chiama i carabinieri annunciando nell’immediato un gesto estremo, poi con un’altra telefonata cambia idea sull’indirizzo dove far intervenire i soccorsi. I militari, alla fine, arrivano in fretta e furia e trovano la donna, una 47enne di Genga, fuori casa, mentre rideva e ballava allegramente. «Ah, ma siete venuti veramente?». È la domanda, ironica e retorica, che avrebbe posto la donna, nel pomeriggio del 2 giugno del 2019. Non l’ha passata liscia.
L’Arma ha deciso di denunciarla per procurato allarme.
Le vittime (alcune presenti ieri) avrebbero parlato di sfregi alle auto, intimidazioni del tipo «Prima o poi ve la faccio pagare» e addirittura di lanci di urina da parte della 47enne, disoccupata e già seguita dai Servizi sociali dell’Ambito territoriale. Insomma, atteggiamenti vessatori che avrebbero, secondo le vittime, reso la loro vita insostenibile. Tutte accuse da chiarire e soprattutto da dimostrare in sede processuale. Per il mese inflitto ieri in abbreviato, la difesa della 47enne farà appello al tribunale di via Carducci.