Piazza Rosselli lancia l'allarme: «Assediati da tossici, sbandati e baby teppisti. Qui servono più agenti»

Piazza Rosselli lancia l'allarme: «Assediati da tossici, sbandati e baby teppisti. Qui servono più agenti»
Piazza Rosselli lancia l'allarme: «Assediati da tossici, sbandati e baby teppisti. Qui servono più agenti»
di Teodora Stefanelli
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Dicembre 2021, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 15:55

ANCONA - Una zona sempre più vuota e dimenticata quella su cui si affaccia la stazione. Tra il freddo dell’inverno e la paura per i contagi che aumentano, dopo le sei di sera piazza Rosselli si spopola e gli unici a rimanere per strada sono sbandati e alcolizzati che bivaccano nelle zone lì intorno. Commercianti e gli operatori storici della zona sono rassegnati ormai, parlano poco ma nei loro occhi si legge tutta la frustrazione di sapere che dovranno affrontare un’altra giornata di lavoro senza sapere come andrà a finire. 

Lo sfogo 

«Siamo dimenticati da tutti. I vigili ci sono solo per fare le multe e ci sentiamo totalmente abbandonati - lamenta Nargis Picconi, titolare della farmacia della Ferrovia all’incrocio con via Marconi -. Ho scritto anche una lettera al sindaco a cui non ho mai ricevuto risposta. Qui passa di tutto: dai tossici, anche quelli aggressivi che pretendono i farmaci, agli ubriaconi che danno in escandescenze». Continua la farmacista: «Siamo due donne da sole, quindi quando chiudiamo la sera abbiamo paura. L’attività era dei miei genitori e posso dire che negli anni è cambiata moltissimo la situazione, in peggio chiaramente». Reclama più sicurezza per le persone che lavorano in una zona a rischio. «Se chiami la polizia arriva subito, è vero, ma non è possibile che si intervenga sempre quando le cose sono già successe», si rammarica un residente seduto al tavolino di un bar. In piazza Rosselli passa di tutto. Bisogna fare i conti con un quartiere multietnico dove transitano centinaia di persone ogni giorno. Ci sono pendolari e studenti, ma anche personaggi poco raccomandabili che creano problemi di ordine pubblico. A maggio un 55enne tedesco in preda ai fumi dell’alcol si era avvicinato ad una ragazza che aspettava il bus e, con una scusa, le aveva toccato il lato B. Era stato individuato subito dai carabinieri e denunciato.
I pericoli 
Non è raro che scoppino liti o risse innescate dalla miccia potentissima dell’alcol.

Solo a metà ottobre un ragazzo originario del Gambia aveva perso tre denti in seguito ad una colluttazione mentre ad aprile due uomini erano stati denunciati perché cantavano e ballavano a squarcia gola in mezzo alla strada, rischiando di essere investiti. Erano completamente ubriachi. «Il problema è che ci sono troppo pochi controlli», sbotta Giuseppe Caforio, conducente dell’autobus che ogni giorno fa la spola in stazione. «Servirebbero molti più agenti in borghese a presidiare la zona. Per una sicurezza nostra e degli utenti. Sono vent’anni che faccio il mestiere di autista e purtroppo queste cose succedono. Bisogna stare con gli occhi sempre aperti». C’è poi il problema dei ragazzini terribili che si muovono con i mezzi pubblici creando spesso il caos a bordo. «A loro non si può dire niente. Perché poi, se uno reagisce, va a finire che la colpa è la nostra. Così si sentono intoccabili». I tassisti che fanno i turni di notte devono selezionare i loro clienti per paura di incappare in qualche esaltato. Inoltre la sera, dopo cena, alcuni testimoni raccontano di aver visto tre anziani girare con l’auto in cerca di compagnia femminile. A quando raccontano avrebbero tentato di adescare delle ragazzine di origine africana. Sarebbero stati poi allontanati e invitati ad andarsene prima ancora che riuscissero a caricarle in auto. Se ci si sposta all’interno della stazione la situazione cambia. In meglio. Sarà per il presidio della Polfer e per i maggiori controlli del Green Pass, ma qui baristi, edicolanti e tabaccai si sentono più protetti. «C’è maggior controllo e, per assurdo, molti meno problemi da quando c’è il Covid».

© RIPRODUZIONE RISERVATA