ANCONA - Una zona sempre più vuota e dimenticata quella su cui si affaccia la stazione. Tra il freddo dell’inverno e la paura per i contagi che aumentano, dopo le sei di sera piazza Rosselli si spopola e gli unici a rimanere per strada sono sbandati e alcolizzati che bivaccano nelle zone lì intorno. Commercianti e gli operatori storici della zona sono rassegnati ormai, parlano poco ma nei loro occhi si legge tutta la frustrazione di sapere che dovranno affrontare un’altra giornata di lavoro senza sapere come andrà a finire.
Lo sfogo
«Siamo dimenticati da tutti. I vigili ci sono solo per fare le multe e ci sentiamo totalmente abbandonati - lamenta Nargis Picconi, titolare della farmacia della Ferrovia all’incrocio con via Marconi -. Ho scritto anche una lettera al sindaco a cui non ho mai ricevuto risposta. Qui passa di tutto: dai tossici, anche quelli aggressivi che pretendono i farmaci, agli ubriaconi che danno in escandescenze». Continua la farmacista: «Siamo due donne da sole, quindi quando chiudiamo la sera abbiamo paura. L’attività era dei miei genitori e posso dire che negli anni è cambiata moltissimo la situazione, in peggio chiaramente». Reclama più sicurezza per le persone che lavorano in una zona a rischio. «Se chiami la polizia arriva subito, è vero, ma non è possibile che si intervenga sempre quando le cose sono già successe», si rammarica un residente seduto al tavolino di un bar. In piazza Rosselli passa di tutto. Bisogna fare i conti con un quartiere multietnico dove transitano centinaia di persone ogni giorno. Ci sono pendolari e studenti, ma anche personaggi poco raccomandabili che creano problemi di ordine pubblico. A maggio un 55enne tedesco in preda ai fumi dell’alcol si era avvicinato ad una ragazza che aspettava il bus e, con una scusa, le aveva toccato il lato B. Era stato individuato subito dai carabinieri e denunciato.
I pericoli
Non è raro che scoppino liti o risse innescate dalla miccia potentissima dell’alcol.