Ancona, allarme-droga. Lo sballo inizia alle medie: gli ordini alla playstation

Ancona, allarme-droga. Lo sballo inizia alle medie: gli ordini alla playstation
Ancona, allarme-droga. Lo sballo inizia alle medie: gli ordini alla playstation
di Talita Frezzi
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Martedì 20 Dicembre 2022, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 18:55

ANCONA App con cui viene garantito l’anonimato e la tracciabilità dell’ordine è praticamente invisibile poiché si auto-cancella dal server a pagamento effettuato. Profili dedicati su Instagram e gruppi chiusi. Persino una chat sulla Playstation. Cambiano i modi di acquistare droga, poiché cambiano i consumatori. L’età media si è pericolosamente abbassata: il primo spinello si fa a 12-13 anni, la “canna” la si regala alla compagna di banco per conquistarla. Cioccolatini, merendine, snack, peluche o penne colorate sono proprio di un’altra epoca. 


L’allerta

Dopo l’arresto dello studente ventenne di Filottrano ad opera della Squadra mobile di Ancona – trovato in possesso di quasi un etto di hashish, 19 grammi di marijuana e 970 euro in contanti nascosti dietro un quadro in camera – l’allerta degli investigatori si alza con l’avvicinarsi delle festività. «Purtroppo è statistico – spiega il capo della Squadra mobile di Ancona dottor Carlo Pinto – con l’avvicinarsi delle festività si incrementa la richiesta di stupefacenti, magari da portare a qualche party o comunque da consumare in compagnia.

Pertanto, con questi flussi più intensi di droga che circola, anche la nostra attività investigativa richiede un impulso maggiore. Ma da sola non può bastare, dobbiamo avere per forza la collaborazione delle famiglie che sono in molti casi assenti o eccessivamente permissive: fare gli amici dei figli significa non controllarli, dare loro in mano un cellulare (quindi un accesso al mondo del web) già a 12 anni e non monitorare le chat, non dare loro regole che poi, imposte in età adolescenziale diventano inutili». Pinto lancia un allarme sociale, poiché di questo in effetti si tratta. «L’età media dei consumatori si è abbassata di molto - spiega - e già alle scuole medie inferiori, a 12-13 anni, abbiamo il primo contatto con le droghe leggere. Si fuma a scuola, si usano gli spinelli per conquistare la ragazzina o per dimostrare di essere all’altezza di stare in certi gruppi. La droga viaggia negli zaini in mezzo ai libri e i genitori neanche se ne accorgono. Poi alle superiori c’è il salto alle droghe più pesanti. Anche il nostro modo di lavorare si è adeguato ai tempi: una volta la droga si ordinava via sms, adesso è preistoria: ci sono App dedicate, gruppi specifici su Instagram, si ordina lo stupefacente sulla chat della Playstation. Ecco perché quando lasciamo i figli davanti ai videogiochi pensando che lì siano al sicuro commettiamo una leggerezza. Occorre sempre essere vigili sul mondo giovanile, minato da tante insidie». 

L’educazione

Spesso i genitori si rivolgono alla Polizia per avere un aiuto anche nella gestione dei figli, ormai impossibile in età adolescenziale dopo un’infanzia di eccessivo permessivismo. «I genitori hanno un ruolo importante - conclude Pinto - le regole che non piacciono ai ragazzi, il monitorare i loro contatti in chat e la loro vita, i “no” devono essere visti come un modo per non perdere il controllo sui propri figli. Rimandare le regole o i discorsi a un’età più adulta, è solo un rinviare i problemi che poi non saranno più gestibili. Noi ci siamo, per prevenire e reprimere, ma occorre che anche nelle famiglie vi sia maggiore presenza». 

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