Alba di fuoco a Portonovo: lo chalet di Bonetti ridotto in cenere. Indagini sulle cause

Alba di fuoco a Portonovo: lo chalet di Bonetti ridotto in cenere. Indagini sulle cause
Alba di fuoco a Portonovo: lo chalet di Bonetti ridotto in cenere. Indagini sulle cause
di Stefano Rispoli
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Domenica 31 Maggio 2020, 06:15 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 10:11

ANCONA  - Uno scenario di guerra, come dopo un raid aereo: non è rimasto nulla del luogo del cuore, di uno degli stabilimenti più amati dagli anconetani. Quintali di legna incenerita, cumuli di metallo piegato dal calore, scheletri di tavoli, lettini, frigoriferi divorati dalle fiamme. L’incendio divampato ieri all’alba ha avuto la potenza distruttrice di una bomba atomica: ha raso al suolo SpiaggiaBonetti, la creatura di Paolo Bonetti che qui, da ragazzo, si guadagnava la pagnotta da bagnino prima di farsi imprenditore e rilevare l’attività nel 2005.
 

 
 



 
Era il punto di riferimento dei giovani, ma non solo: le serate in musica erano per gente di tutte le età, per non parlare delle mosciolate sotto le stelle nel ristorante inaugurato solo un anno fa. L’alba di fuoco ha cancellato lo chalet di Portonovo all’esordio della stagione balneare. Una coincidenza? Saranno gli inquirenti a dirlo. Non si esclude nulla, nemmeno il dolo, benché non siano stati trovati elementi che possano far propendere per questa tesi. Sono stati interrogati Bonetti, i suoi familiari, i collaboratori: nessun sospetto. Né indizi che sorreggano l’ipotesi di una causa accidentale: è andato tutto distrutto, impossibile stabilire l’innesco. L’impianto elettrico era nuovo: difficile pensare a un corto circuito o a un sovraccarico. Un elettrodomestico difettoso? Si attende per domani la relazione dei vigili del fuoco, intervenuti con tre automezzi - la bonifica è andata avanti tutto il giorno - dopo la telefonata delle 6,36 di un fornitore, sceso nella baia per consegnare bibite. Il fuoco ha risparmiato capanni, bagni e ombrelloni piantati sulla spiaggia dopo un’opera d’ingegneria per garantire un posto agli stagionali, alla luce dei protocolli di sicurezza anti-Covid.

Tutto il resto - bar, ristorante, buona parte dei lettini - è bruciato ed è un miracolo che le fiamme non si siano propagate alla macchia mediterranea perché pioveva e non tirava vento: una catastrofe sfiorata. Nel rogo, che si sarebbe sviluppato dopo le 5, l’ora in cui un pescatore di passaggio ha dichiarato di non aver visto nulla di strano, si sono liquefatte anche le spycam interne. Si è salvata la webcam del meteo, che non registra. Potrebbero aiutare i filmati delle telecamere della zona e degli altri stabilimenti, in corso di acquisizione dai carabinieri del Norm di Ancona che, guidati dal comandante Vittorio Tommaso De Lisa e coadiuvati dai colleghi della stazione del Poggio con il comandante Arturo Biffi e dal Nucleo investigativo con la Scientifica, conducono le indagini coordinate dal pm Marco Pucilli. L’area del maxi rogo, che ha causato danni per centinaia di migliaia di euro, è stata transennata ed è sotto sequestro. Resta libero l’accesso alla spiaggia e agli ombrelloni. «Contiamo di salvare la stagione e garantire il servizio ai nostri clienti», prova a farsi forza Paolo Bonetti, sotto choc. Voglia di parlare zero. Non ha tolto un attimo gli occhi dal suo chalet (regolarmente assicurato) circondato dall’affetto degli amici, della compagna Laura Campanella, dei genitori, degli inseparabili collaboratori Raby, Popy (Roberto) e Filippo e di tutta la famiglia della baia.


«È una tragedia - sussurra -. Corto circuito? Difficile, era tutto nuovo. Lunedì avevamo cominciato con il ristorante. Adesso non c’è più niente». Venerdì avrebbe dovuto trascorrere la prima notte dell’estate nella cabina al mare, il maltempo e le prenotazioni annullate l’hanno convinto, attorno alle 18, a tornare a casa.
Alle 23 ha visto le immagini delle telecamere sul cellulare: tutto a posto. All’alba, il drammatico risveglio. «L’hanno chiamato dicendogli di correre perché stava bruciando tutto, lui si è catapultato qua: che disgrazia» piange Silvia, la mamma. Il rogo ha avuto un’ora per carbonizzare la struttura. Bonetti, sentito dai carabinieri, ha detto di non aver dimenticato nulla acceso, la sera prima: macchina del caffè spenta, cavi delle celle frigo allacciati ai quadri elettrici di nuova generazione. Verrà interpellata l’Enel per capire a che ora è saltata la corrente. Si lavorerà sulle telecamere per individuare movimenti sospetti e provare a dare un senso a questo disastro. 

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