Cinque contro uno, altra aggressione: al Piano l’emergenza non finisce più. Quarto episodio in 10 giorni. Clochard bivaccano all’Ex Enel

Clochard nei locali ex Enel in via Giordano Bruno, poco lontano da dove è avvenuta l'ultima aggressione al Piano
Clochard nei locali ex Enel in via Giordano Bruno, poco lontano da dove è avvenuta l'ultima aggressione al Piano
di Claudio Comirato
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Lunedì 21 Marzo 2022, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 14:40

ANCONA - E fanno quattro risse in dieci giorni. Si allunga la serie nera al Piano, costretto ad aggiornare il pallottoliere delle violenze, accese per lo più dall’alcol. Sabato sera altro allarme rosso. Attorno alle 23 è andata in scena l’ennesima aggressione in via Giordano Bruno. Tutti stranieri: uno di loro è stato inseguito e picchiato da un gruppetto di 4 o 5. Poi sono scappati tutti all’arrivo di 118 e carabinieri. Per fortuna il ferito non era grave. Ma la scia di sangue che non si arresta.

 
Mercoledì scorso un 40enne originario della Liberia era stato raggiunto al mento da una bottigliata ed era finito in sala emergenza all’ospedale di Torrette.

La zuffa era scoppiata nel pomeriggio attorno alle 18,30 nel parcheggio davanti al vecchio campo sportivo di piazza d’Armi. Lunedì 14 un’altra rissa, ai giardinetti di piazza Ugo Bassi, poi il fuggi fuggi e il sangue di un uomo, ferito alla testa dalla sprangata di un aggressore in fuga. E ancora cinque giorni prima in corso Carlo Alberto era stato aggredito un 30enne romeno da un gruppo di ubriaconi che gli avevano spaccato la testa contro una panchina. 


I controlli
Intanto proseguono i controlli della polizia con l’impiego di personale delle Volanti, della squadra Cinofili e del Reparto Prevenzione Crimine di Bologna, diretto principalmente a monitorare la zona del Piano, di Corso Carlo Alberto e piazza Ugo Bassi, per garantire il rispetto del divieto di consumare, a qualunque ora del giorno, bevande alcoliche sul suolo pubblico. Gli operatori sabato hanno controllato 42 persone, e tutte sono risultate rispettose dell’ordinanza comunale.
L’altra emergenza del Piano è il degrado. Uno stabile abbandonato e un cancello rimasto aperto. Bastano questi due elementi per far sì che un complesso edilizio diventi un rifugio per sbandati e senza fissa dimora. Lo stabile si trova in via Giordano Bruno, strada di collegamento tra piazza Rosselli e Piazza Ugo Bassi. Il complesso utilizzato come dimora dai clochard è l’ex edificio che ospitava i mezzi e il centro direzionale dell’Enel. Dove un tempo si parcheggiavano i mezzi all’interno di un garage uno di seguito all’altro, ora ecco spuntare materassi, capi di abbigliamento, delle sedie, una sorta di fornello a gas e gli immancabili avanzi di cibo. Un angolo di degrado dove gli homeless sono riusciti ad entrare passando da una sorta di porta scorrevole rimasta aperta non distante dall’incrocio tra via Giordano Bruno e via Capodistria. Lo stabile si anima soprattutto nelle ore notturne quando arrivano i primi senza fissa dimora che ovviamente si ritirano nelle segrete stanze lontano da sguardi indiscreti anche per il fatto che basta chiudere la porta del garage alle proprie spalle per ritagliarsi un minimo di privacy. 


I fantasmi
Poveracci senza casa che alle prime luci dell’erba lasciano la struttura per spostarsi altrove. Delle vere e proprie ombre, difficili da vedere ma non certo per i residenti della zona che da un paio di settimane a questa parte hanno notato nei pressi del palazzo dell’Enel strani movimenti sia con l’arrivo dell’oscurità che ai primi bagliori del giorno.

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