ANCONA - Cinque anni di reclusione. È questo il tenore della condanna rifilata a Marco Morriale, direttore generale di Aerdorica dal 2007 al 2013. La pena è arrivata per tre episodi di peculato finalizzati, sosteneva la procura, a distrarre fondi dalla società di gestione del Sanzio. Assoluzione per il reato di associazione a delinquere e la prescrizione per altre accuse.
La condanna di ieri, emessa dopo 4 ore di camera di consiglio, è la seconda per peculato inflitta al manager. La prima, stabilita in due anni e undici mesi di reclusione, è diventata definitiva nel settembre del 2019 e riguardava l’utilizzo indebito dei fondi di Aerdorica per pagare, per esempio, cene e pernottamenti.
Nel processo terminato ieri sono stati condannati altri imputatati, sempre per peculato: gli imprenditori Roberto Codognotto (4 anni e 6 mesi), Patrizia Galluppi (4 anni), Ezio Morettini (3 anni) e Pietro Collia (3 anni e 9 mesi), ex responsabile unico del procedimento di alcune gare d’appalto di Aerdorica. Nel procedimento figuravano altri imputati (con posizioni minori) per cui è stata stabilita la prescrizione. Codognotto e Galluppi sono stati assolti dal reato associativo che condividevano con Morriale. Il collegio ha disposto il risarcimento da valutare in sede civile per Aerdorica, parte civile con l’avvocato Michele Brisighelli.
Il pm Paolo Gubinelli contestava all’ex dg di aver assegnato appalti per oltre due milioni di euro a società che facevano capo a lui stesso o agli imprenditori Galluppi e Codognotto. I pagamenti, stando alla procura, sarebbero stati sovrafatturati o impiegati per operazioni inesistenti e il surplus finanziario dirottato su conti di società con sede a Cipro e Montenegro. Nel capitolo Morettini-Morriale, la pubblica accusa sosteneva la distrazione di circa 25mila euro per il pagamento di Aerdorica di una consulenza data all’imprenditore, ma mai avvenuta. In concorso con Collia, infine, l’ex dg avrebbe distratto dalla società poco meno di 33mila euro per – dicono gli inquirenti – l’acquisto fittizio di un’officina mobile, mai utilizzata né utilizzabile da Aerdorica. La difesa di Morriale, sostenuta dai legali Rosario Musolino e Giovanni Galeota: «Ha sempre lavorato per l’aeroporto, non per se stesso. Lo vogliamo condannare perché ha fatto conoscere le Marche, portando 700mila passeggeri all’anno?» era stato detto nell’arringa. E ancora: «Se il Cda varava i pagamenti, perché Marco Morriale risulta essere il solo indagato?». E infatti l’ex dg è coinvolto assieme ad altre 28 persone nell’ennesima inchiesta aperta per valutare eventuali illeciti nella gestione del Sanzio. Le accuse: peculato e bancarotta fraudolenta.
La sentenza morriale è arrivata dopo circa quattro ore di camera di consiglio e ha scatenato non pochi malumori tra gli avvocati e le parti delle udienze che erano indicate nei procedimenti successivi.
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