In fuga dalla guerra con il volo Cracovia-Ancona: sbarcati 4 profughi al Sanzio, c'è anche una mamma col bambino

L'aeroporto Sanzio di Falconara
L'aeroporto Sanzio di Falconara
di Andrea Maccarone
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 05:35

ANCONA - In fuga dalla guerra con il collegamento aereo Cracovia-Ancona. Domenica sono atterrati all’aeroporto di Falconara 4 profughi ucraini, tra cui una mamma con il figlio. Erano partiti in pullman da Černivci, città della Bucovina del nord, nella parte occidentale del Paese. Passato il confine con la Polonia l’arrivo a Cracovia, dove hanno volato fino al Sanzio. 


Una tratta ancora poco utilizzata, ma che potrebbe diventare un nuovo corridoio umanitario per i profughi di guerra, a costi inferiori rispetto a un trasporto su gomma. Infatti la compagnia aerea che lega Cracovia ad Ancona è la low cost Ryanair, che con poche decine di euro di biglietto garantisce un risparmio considerevole. In poco più di un’ora si arriva a destinazione. La notizia è arrivata alle orecchie del presidente del Consiglio regionale Dino Latini che si è subito detto disponibile a farsi portavoce con i suoi colleghi a Palazzo Raffaello e con il presidente Acquaroli. «Ero già al corrente dell’esistenza di questa tratta - commenta Stefania Signorini, sindaco di Falconara - e stiamo ragionando sul modo di poter usufruire di questo collegamento al fine di aiutare i profughi a raggiungere l’Italia». 
Il primo cittadino ha subito individuato la catena di contatti da attivare per diffondere la comunicazione a macchia d’olio. «Faremo arrivare la notizia ai nostri referenti territoriali della Comunità ucraina - dice - e mi metterò in contatto con Latini per fissare un incontro».

Alcuni dei profughi atterrati a Falconara venivano da un primo tentativo di fuga attraverso la frontiera romena, in particolare la giovane donna con il figlio. Ma per un problema burocratico sono stati respinti. Così si sono di nuovo imbarcati, ma questa volta partendo in pullman da Černivci verso la Polonia, un confine più accessibile dove decine di migliaia di profughi ogni giorno lasciano la propria terra per cercare la salvezza. Ore in coda alla frontiera che vanno ad aggiungersi a quelle di viaggio. Poi l ’imbarco e finalmente l’arrivo. Un vero e proprio viaggio della speranza, tanto più se ad affrontarlo è una giovane mamma con il figlio piccolo. Con il cuore rimasto nel Paese d’origine, possono però finalmente guardare al futuro con un altro stato d’animo.

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