Addio Regina, per anni protagonista della vita culturale e sociale in città

Addio Regina, per anni protagonista della vita culturale e sociale in città
Addio Regina, per anni protagonista della vita culturale e sociale in città
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Sabato 4 Dicembre 2021, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 15:39

ANCONA - Il sindaco di Ancona e l’amministrazione esprimono «sentito cordoglio» per la scomparsa di Regina de Santis Mengarelli, e si stringono alla figlia Cassandra, ex consigliere comunale, che, come la madre, «è spesso protagonista della vita sociale e culturale della nostra città».

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«Regina rappresenta un modello di impegno civile che ha attraversato i decenni - si legge in una nota del Comune - e si è mostrato in diverse forme: quella della staffetta partigiana in lotta per la libertà e per il futuro del Paese, quella della proprietaria di un luogo unico nella storia di Ancona, l’albergo ristorante Tonino gestito con il marito, in cui alcune delle menti più vivide del Novecento erano solite passare il tempo e dialogare: Trubbiani, Burri, Pasolini, Guttuso, Bompadre e tanti altri.

Ma anche quella di sostenitrice degli artisti, di vero e proprio punto di riferimento per il mondo italiano della pittura, e infine quella di acuta collezionista, dall’occhio unico, sensibile e appassionato. Recentemente, con la curatela della figlia Cassandra, la Pinacoteca di Ancona ha ospitato una fortunata mostra dedicata all’esperienza di Regina e Tonino, figure capaci di essere al tempo stesso tra la gente e nell’olimpo dell’arte, simboli di una città accogliente e innovativa».

«Alcune persone sono un modello di vita e di passione. Regina De Santis Mengarelli era una di queste, e la notizia della sua scomparsa ci addolora tantissimo - ha sottolienato in un post il sindaco Valeria Mancinelli - Staffetta partigiana, nel ristorante gestito assieme al marito ha ospitato e sostenuto alcuni tra i più grandi artisti italiani del Novecento: Burri, Pasolini, Guttuso e tanti altri. Donna schietta, amante dell’arte e della sincerità, collezionista, lascia un vuoto nella nostra comunità. Ma è un modello che resta, saldo, in tutte e tutti noi. Un abbraccio sincero a Cassandra».

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