Addio Moresi, il re di Mezzavalle: domani mattina l'ultimo saluto al Poggio

Luciano Moresi aveva 83 anni
Luciano Moresi aveva 83 anni
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 13 Novembre 2019, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 10:35
ANCONA - Lo chiamavano il “Re della griglia”, non a caso. Per assaggiare le sue prelibatezze arrivavano da ogni parte d’Italia: imprenditori, attori, vip, miliardari. Lui era sempre pronto ad accoglierli nella sua Trattoria Mezzavalle, così umile e così ospitale, affacciata sull’orizzonte blu. Saliva sul moscone, andava a prenderli direttamente sullo yacht attraccato al largo e li traghettava fino a riva. 

 

Poi si metteva alla griglia a cucinare il pesce che lui stesso catturava all’alba. Cotto e mangiato, secondo le antiche tradizioni di famiglia. Mancherà a tutti Luciano Moresi. Se n’è andato l’altra notte, circondato dall’affetto dei suoi cari. Aveva 83 anni. Era ricoverato nella clinica cardiologica dell’ospedale regionale di Torrette quando il suo cuore ha smesso di battere. Lascia la figlia Sonia, che l’ha assistito anche come avvocato nelle lunghe battaglie legali contro il Comune, e l’adorata moglie Gabriella, compagna di vita e di lavoro: avevano festeggiato le nozze d’oro lo scorso 26 ottobre. La funzione religiosa, con la benedizione delle fedi, si era tenuta in casa per evitare stress al cuore affaticato di Luciano. 

I funerali si terranno domattina alle 11 (con partenza mezz’ora prima dall’ospedale) nella chiesetta del Poggio, la frazione in cui era nato e cresciuto da ragazzo, prima di sposarsi e trasferirsi nell’abitazione coniugale di Montacuto. È stato un pioniere della baia, l’apripista dei ristoratori. Negli anni ’60, quando Portonovo era ancora un Paradiso incontaminato, lui ebbe un’idea illuminante: costruire un piccolo punto di ristoro per i pescatori e i frequentatori della spiaggia, a due passi dalla sua abitazione. D’inverno faceva il rappresentante di generi alimentari, con l’arrivo della bella stagione, ogni giorno percorreva lo stradello e con la sua barca andava a pesca. Poi tornava e si metteva ai fornelli. Ha cominciato dal niente e con poco. Pian piano, la sua trattoria è diventata un punto di riferimento non solo per gli anconetani innamorati di Mezzavalle, ma anche per i turisti, sempre più numerosi e affezionati. In cucina, l’inseparabile Gabriella, suo angelo custode, insieme a Sonia, la loro unica figlia, che non riesce a trattenere e lacrime ricordando l’adorato papà: «La sua grigliata era così rinomata che venivano apposta da tutte le parti per assaggiarla - racconta -. Lui andava a prendere i clienti al largo, li serviva e poi li riportava ai loro yacht. La nostra trattoria era l’unica di Mezzavalle, un punto di riferimento per i bagnanti, per qualunque necessità, nell’epoca in cui i cellulari non esistevano». 


Continua Sonia: «Aveva il tipico carattere degli anconetani: poteva sembrare burbero, ma era generoso, buono e simpatico, con un cuore d’oro». Fino al 2007 Luciano e la moglie hanno lavorato nella Trattoria Mezzavalle, che poi hanno deciso di cedere, una volta appese le padelle al chiodo. Un piccolo, grande pezzo di storia della baia che se ne va. 
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