Abusi sessuali in classe, oggi il maestro davanti al giudice

Abusi sessuali in classe, oggi il maestro davanti al giudice
Abusi sessuali in classe, oggi il maestro davanti al giudice
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Lunedì 28 Settembre 2020, 01:55

ANCONA  - Già aveva affrontato un interrogatorio davanti al giudice, quando a dicembre dell’anno scorso era scattata la prima misura cautelare, che lo sospendeva dall’insegnamento nelle scuole pubbliche e private per il sospetto di abusi su un’alunna di prima elementare nella scuola di Ancona, dove occupava una cattedra da supplente.

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Ma oggi il maestro elementare di 30 anni, residente a Jesi, accusato di violenza sessuale su minore, avrà modo di provare di nuovo a dare la sua versione dei fatti, dopo quella esposta dieci mesi fa, con il candore di chi - davanti ad accuse di pedofilia - prova a dire di non aver fatto nulla di male. Quelle attenzioni morbose nei confronti degli alunni, testimoniate dagli appunti raccolti in una ventina di diari, per l’indagato erano tutt’al più pensieri affettuosi, mai trasformati in abusi. È previsto questa mattina in tribunale l’interrogatorio di garanzia dell’insegnante (G. P. le sue iniziali) per il quale il gip Sonia Piermartini ha disposto nei giorni scorsi un aggravamento della misura cautelare, il divieto di dimora con riferimento ai luoghi in cui si trovano istituti scolastici, pubblici e privati, di ogni ordine e grado con divieto anche di accedervi. 

La Procura chiedeva gli arresti domiciliari, ma ora l’insegnante (che prima dell’inchiesta era attivo anche nel volontariato) è libero, a condizione che non si avvicini a scuole ed asili. 

Agli atti del procedimento, avviato da una denuncia presentata nell’ottobre 2019 dai genitori di una bambina che racconta di aver subito abusi sessuali, c’è una perizia, firmata dallo psichiatra Massimo Melchiorre, secondo cui l’insegnante indagato, pur essendo capace di intendere e volere, avrebbe una personalità dai tratti infantili . Il contenuto dei diari sequestrati dalla Squadra mobile di Ancona denotano un’attenzione morbosa nei confronti delle sue alunne, con frasi («quanto è bello tenere le bambine sulle ginocchia») che testimoniano un’infatuazione per le alunne. Finora non sono state presentate altre denunce, anche se nel racconto della bambina (lucido e attendibile secondo il giudizio della psichiatra che l’ha assistita nell’audizione protetta) si parlava di abusi anche nei confronti di un compagno di classe.

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