Castelleone, viabilità ad ostacoli dopo l'alluvione: «L’ambulanza per mio padre si è persa»

Castelleone, viabilità ad ostacoli dopo l'alluvione: «L’ambulanza per mio padre si è persa»
Castelleone, viabilità ad ostacoli dopo l'alluvione: «L’ambulanza per mio padre si è persa»
di Sabrina Marinelli
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 05:50

CASTELLEONE DI SUASA - Strada chiusa a causa dell’alluvione e l’ambulanza si perde cercando l’alternativa. E’ stato l’uomo che l’aveva chiamata, per il padre malato, a fargli da navigatore indicandogli dove passare. E’ accaduto a Castelleone di Suasa in Contrada Farneto. A raccontare l’accaduto è l’imprenditore balneare Maurizio Tamenghi, titolare di uno stabilimento a Senigallia, che nei mesi invernali torna ad abitare nel suo paese natio.

 
Lo sfogo 


«L’alluvione del 15 settembre ha distrutto il campo e provocato alcuni danni ma nulla di grave – racconta -.

C’è però un problema con la strada che è stata chiusa e ci sta creando molti disagi. Dobbiamo passare per una strada più lunga, scomoda e piena di buche, ogni giorno, ogni volta che usciamo di casa. Il tratto da asfaltare, perché la piena ha tolto l’asfalto che c’era, è breve, circa 50 metri». Una delle numerose situazioni presenti su tutto il territorio vallivo, da Arcevia a Senigallia, dove Anas ha stimato oltre 60 milioni di euro per sistemare ponti e strade danneggiate dall’alluvione. A distanza di quasi tre mesi, sono per la maggior parte ancora impraticabili. «Siamo cinque famiglie e il disagio non è poco – prosegue Tamenghi -, considerando che ci sono diversi anziani non proprio in salute, compreso mio padre che di problemi ne ha tanti. Se dovesse esserci un’urgenza, l’ambulanza prima di trovare la strada giusta perderebbe molto tempo prezioso. Qualche giorno fa ho dovuto chiamarla alle 2 di notte per difficoltà respiratorie di mio padre e ha impiegato 15 minuti in più per trovare la casa perché, non conoscendo la strada, ha girato a vuoto finché non li ho guidati telefonicamente. Se fosse stato in pericolo di vita, quei 15 minuti in più avrebbero potuto fare la differenza tra la vita o la morte. Tutto per 50 metri di strada chiusa, di asfalto. La rabbia è molta – conclude - perché si tratta di lavori non molto costosi e di un tratto veramente breve». La strada da sistemare rientra tra i numerosi cantieri di cui Anas si è fatta carico in tutta la vallata. «Non nego il disagio perché i residenti devono percorrere 500/600 metri in più e l’ambulanza si è infilata in una strada che non conosceva – spiega il sindaco di Castelleone di Suasa Carlo Manfredi – però, vista la situazione generale del territorio, ritengo che le emergenze siano altre, penso ad Ostra Vetere quasi isolata o Arcevia con molti ponti inagibili. Nel caso nostro ci sono due ampie strade, come alternative. Non si tratta solo di rifare l’asfalto – precisa -, è un intervento più complesso che rientra tra tutti i lavori di ripristino dall’alluvione».


La fuga di gas 

Proprio ad Arcevia ieri si è creata un’emergenza in una strada resa inagibile dall’esondazione. «Si è verificata una fuga di gas in Strada Fonti del Fico in zona Piticchio – spiega il sindaco di Arcevia Dario Perticaroli -, la strada era già chiusa a causa dei danni dell’alluvione, quindi grossi disagi non ci sono stati. Dei cittadini hanno chiamato sentendo forti odori di gas e la ditta Sadori sta intervenendo per mettere in sicurezza la rete». L’intervento proseguirà anche nella giornata odierna.

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