SENIGALLIA - «Sono infuriato - ha sbottato il sindaco Massimo Olivetti in consiglio comunale usando un termine più forte - se piove ad Arcevia, Senigallia lo deve sapere. Non voglio allerte difensive. Siamo stati abbandonati». Il primo cittadino ha stimato 1,7 milioni di euro di spese per ripulire la città, cui si sta facendo carico il Comune. Ieri pomeriggio ha riferito in aula, dove poi è scoppiata la bagarre.
Le attività
La seduta si è aperta con un minuto di silenzio.
La filiera
«Sono deluso ma ho apprezzato l’emendamento della maggioranza sulla nostra mozione – è l’intervento di Dario Romano, capogruppo del Pd. – Lei sindaco mi è apparso molto vittima: ormai la filiera è netta da Senigallia a Roma. Le condizioni ci sono». «Non dica più che Senigallia è alla frutta – la replica di Gennaro Campanile, consigliere di Amo Senigallia – lei ha scelto di non avere dirigenti e il risultato lo vediamo adesso. Perché non avete messo la protezione civile nell’Unione dei comuni per fare sistema? Perché giovedì sera non sono state messe le paratie sui ponti?». La risposta di Olivetti: «Quando dico che la città è alla frutta intendo che non ne può più. Non era un discorso di disperazione ma di praticità. Le paratie non sono compito del Comune ma competenza della Regione». Affermazione che gli è costata l’accusa di scaricabarile. In serata è stata approvata la mozione del Pd, con gli emendamenti della maggioranza, per sollecitare aiuti per gli alluvionati.