«Aiuto, mi hanno violentata»
Notte da incubo al Passetto

«Aiuto, mi hanno violentata» Notte da incubo al Passetto
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Sabato 13 Luglio 2019, 04:05
ANCONA - Lassù, in pineta, gli schiamazzi e le risate della movida. Quaggiù, in riva al mare, la dolce cantilena delle onde squarciata dal pianto di una ragazzina. «Aiuto, mi hanno violentata!» gridava. Si reggeva in piedi a stento, racconterà il “grottarolo” che per primo l’ha soccorsa. Era sotto choc, anche sotto effetto dell’alcol. Dirà che un ragazzo più grande l’ha fatta bere per poi approfittare di lei, così giovane, così fragile, saltandole addosso e tentando un approccio sessuale. Fino a che punto sia arrivato lo diranno gli accertamenti medici svolti al Salesi, dove la minorenne è stata visitata. Ma intanto la denuncia è stata formalizzata e l’accusa è gravissima: violenza sessuale. 

 

Alla notte choc al Passetto hanno assistito centinaia di giovani che bevevano, chiacchieravano e si divertivano al bar della pineta mentre ai piedi della falesia, nel buio del litorale, oltre lo scoglio della Seggiola del Papa, una ragazzina anconetana di 14 anni conosceva l’inferno. Le notizie sono cominciate a circolare in modo repentino e incontrollato sui social quando le Volanti, attorno alle 22.30, sono sopraggiunte a sirene spiegate al Passetto, insieme ai mezzi del 118. C’è chi ha pensato al peggio quando ha visto uscire dall’ascensore una barella e una persona coperta con un telo bianco, unico baluardo di privacy per difendere la minorenne da sguardi curiosi e telefonini pronti a girare video da dare in pasto al web. Poi la corsa al Salesi, mentre i testimoni e il presunto aggressore venivano accompagnati in questura. 

Il ragazzo, un 17enne anconetano, e la giovane verranno ascoltati all’inizio della prossima settimana. Lui al momento risulta indagato a piede libero dalla procura dei minori, in attesa che gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal vice questore Carlo Pinto, completino gli accertamenti. Complessa è la ricostruzione di quanto avvenuto giovedì sera. Dopo aver passato il pomeriggio insieme, sulla spiaggia del Passetto si sono ritrovati in cinque: la 14enne, il suo fidanzatino coetaneo e una coppia più grande con un amico di 17 anni. Sembra che gli “adulti” avessero fatto spesa al supermercato, cibo e alcolici per trascorrere qualche ora in allegria in riva al mare. All’ora di cena l’amichetto della vittima ha salutato tutti perché doveva tornare a casa. In spiaggia sono rimasti gli altri. Secondo una prima ricostruzione, la coppia più grande si sarebbe appartata, lasciando soli la 14enne e il 17enne che conosceva appena e che avrebbe tirato fuori un superalcolico, convincendola a bere. Lei si sarebbe rifiutata, ma alla fine - come ha raccontato alla famiglia e all’avvocato Marina Magistrelli - avrebbe ceduto di fronte a tanta insistenza. 

Un sorso, poi un altro, la mente che si annebbia, il corpo che si appesantisce. Persi i freni inibitori, lui ci avrebbe provato, facendola distendere sugli scogli e iniziando a baciarla. Ma poi si sarebbe spinto oltre. Troppo. In un attimo di lucidità, la ragazzina si è resa conto della situazione ed è scappata. Barcollante, si è incamminata verso l’ascensore. «Aiutatemi, mi hanno violentata!», gridava. Il primo a soccorrerla è stato un quarantenne che stava cenando nella sua grotta insieme a moglie e figli. «Era sconvolta, non si reggeva in piedi, non so se avesse bevuto, ma non era lucida - racconta il testimone -. Comunque era vestita, aveva la maglietta nei pantaloni, ma era molto angosciata. Diceva di essere stata stuprata e che forse le avevano messo qualche sostanza nel bicchiere. L’altra coppia, invece, spiegava che non era successo niente, mentre il ragazzo che era con lei continuava a ripetere che l’aveva solo baciata. A un certo punto se n’è andato: era spaventato, ha capito che stavano arrivando la polizia e i genitori di lei, dopo che mi sono fatto passare il papà al cellulare. Quel ragazzo è tornato quando l’altro amico, al telefono, gli ha urlato di scendere in spiaggia». 

Qui ha avuto un confronto con il padre e la madre della ragazzina: non è chiaro se abbia ammesso il rapporto, ma comunque nega di averle fatto violenza. Le Volanti, intanto, ricostruivano i fatti e consegnavano la giovane alle cure del 118 per il trasferimento al Salesi. Gli accertamenti medici hanno confermato la presenza di alcol nel suo corpo, ma non di droghe. Tuttavia, restano indefiniti i contorni di questa notte choc su cui procura dei minori e Squadra Mobile dovranno far chiarezza. Fondamentale sarà il racconto della vittima, che ha sporto denuncia, e dell’indagato che ora dovrà difendersi da un’accusa-macigno: violenza sessuale su una quattordicenne. 
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