Aiuole-trappola a Senigallia, anziano cade e batte la testa. Sfogo social della figlia: «È vivo per miracolo»

Viale Leopardi ad ostacoli

Aiuole-trappola a Senigallia, anziano cade e batte la testa. Sfogo social della figlia: «È vivo per miracolo»
Aiuole-trappola a Senigallia, anziano cade e batte la testa. Sfogo social della figlia: «È vivo per miracolo»
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Domenica 19 Febbraio 2023, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 07:28

SENIGALLIA Le nuove aiuole di viale Leopardi, al centro di polemiche, rischiano di finire in Tribunale. Un anziano è caduto ferendosi gravemente. «Mio padre è vivo per miracolo, perché ha battuto la testa». Ha raccontato la figlia ieri sui social. Qualche giorno fa il consigliere comunale Gennaro Campanile aveva messo in guardia i pedoni, sulla loro pericolosità.

 

«I cittadini facciano attenzione passando in via Leopardi davanti al Comune. Infatti, le protezioni di legno che proteggevano le aiuole sono state sostituite con lamine di metallo, che rappresentano un vero e proprio pericolo – le parole di Campanile -. Robuste sicuramente, le nuove protezioni però possono provocare seri danni all’incolumità personale nel caso di cadute e non si capisce proprio la necessità di un cambiamento simile.

La soluzione tecnica sarà sicuramente più idonea ma la salute dei cittadini non conta nulla?». Ieri è tornato in argomento sulla pagina Facebook della sua lista civica Amo Senigallia. 

Le vittime


«Le lamine di acciaio fanno le prime vittime: un pedone è andato in ospedale con la mandibola e setto nasale rotti, denti spezzati, una profonda ferita tra la fronte e il sopracciglio, estesi ematomi violacei che coprono larga parte del viso. Un signore anziano, infatti, è inciampato all’altezza dell’intersezione che porta a Largo Puccini dai giardini Catalani. Come paventato, l’acciaio alto circa 10 centimetri, che per il colore si confonde con la pavimentazione, ha fatto perdere l’equilibrio al malcapitato pedone che è caduto rovinosamente». Il post di Amo Senigallia informa anche che «l’avvocato è già stato scelto e il Comune dovrà difendersi e, probabilmente, pagare i danni. Un’altra causa, altri soldi buttati dalla finestra». Le parti in legno erano state sostituite, come aveva spiegato l’assessore all’Ambiente, perché si erano infradiciate e il metallo, oltre ad rappresentare la soluzione più resistente, era apparsa anche migliore esteticamente. 

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