ANCONA - Aveva soltanto 8 anni quando iniziò l’inferno. Un inferno fatto di abusi sessuali portati avanti per 5 lunghi anni dal fratello maggiore tra l’indifferenza dei genitori coi quali la ragazza aveva provato a confidarsi nel timore che la stessa sorte potesse toccare alla sorella più piccola. Per fortuna, appena raggiunta la maggiore età, questa giovane della provincia di Ancona ha finalmente trovato il coraggio di denunciare e ora sta cercando di ricostruirsi una vita lontana dalla famiglia.
Lo choc
La vicenda, emersa tre anni fa, è uno degli oltre 400 casi di cui si è occupato tra il 2019 e il 2021 il Centro antiviolenza di Ancona, che ieri ha inaugurato la nuova sede in alcuni locali di proprietà comunale situati in via Senigallia 16, interamente arredati con mobili donati dall’Ikea. «Negli ultimi anni il numero di donne che si sono rivolte a noi è rimasto costante – fa sapere Roberta Montenovo, presidente dell’associazione Donne e Giustizia che gestisce il Centro -, ma nel 2022 ha subito un’impennata.
La nuova sede
La nuova sede, più grande (ha una superficie di 130 mq), funzionale e accogliente, permetterà di dare loro un servizio ancora migliore.
È infatti dotata di un ufficio, una sala d’attesa, due ampie stanze per i colloqui e una grande sala destinata allo svolgimento di eventi formativi rivolti sia a operatori interni che esterni. In fondo alla sala si trova inoltre un’area dotata di mobili a misura di bambino in cui sono stati collocati giocattoli e libri per l’infanzia, nella quale i figli delle donne vittime di violenza possono svagarsi mentre le madri sono a colloquio con le operatrici. La nuova sede è per altro situata a poca distanza dalla stazione ferroviaria e da piazza Ugo Bassi ed è perciò facilmente raggiungibile coi mezzi pubblici anche per chi arriva da fuori città. «Il nuovo Centro Antiviolenza – afferma l’assessore ai Servizi sociali Emma Capogrossi -, è frutto del lavoro congiunto pubblico-privato che da anni stiamo portando avanti nel sociale con importanti risultati, come l’apertura della casa di accoglienza per donne vittime di violenza Casa di Demetra». «Ancora una volta, seppur tra mille difficoltà, alle parole abbiamo fatto seguire i fatti» il commento del sindaco Valeria Mancinelli.