Il peperoncino protegge il cuore e previene l'ictus

Il peperoncino protegge il cuore e previene l'ictus
Il peperoncino protegge il cuore e previene l'ictus
di Antonio G. Rebuzzi
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 07:48 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 15:35

Un peperoncino al giorno toglie il medico di torno? Parrebbe proprio di si, almeno a quanto sembra far capire la ricerca pubblicata sull'American Journal of Preventive Cardiology da Manpreet Kaur e collaboratori del Dipartimento di Medicina Cardiovascolare della Cleveland Clinic (Ohio).
Gli autori hanno analizzato i dati di oltre 570.000 soggetti di varie parti del mondo tra cui oltre 22.000 provenienti da una ricerca italiana effettuata tra il 2005 ed il 2010 con abitanti del Molise. È stato studiato l'effetto di una alimentazione ricca di peperoncino (confrontata con quella di soggetti che non lo usano) sulla mortalità a distanza per varie cause.
La quantità di peperoncino tra i consumatori variava, a seconda dei vari studi, da oltre quattro volte a settimana ad una volta a settimana almeno. Ed anche il follow up variava da 7,2 fino a 18 anni. I risultati sono indubbiamente interessanti. Chi usa il peperoncino ha una riduzione della mortalità per qualsiasi causa del 13% inferiore a quella di chi non mangia piccante.

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I nervi

Più in particolare la mortalità cardiovascolare si riduce del 17%, quella per neoplasie di vario tipo si riduce dell'8% e la probabilità di avere eventi cerebro-vascolari si riduce addirittura del 22%.
L'uso frequente e regolare del cibo piccante sembra quindi migliorare la nostra salute non solo cardiovascolare, ma anche per altre patologie. Ed in effetti un altro studio di Jun Lu e Lu Qi pubblicato sul British Medical Journal effettuato analizzando i dati della China Kaddoorie Biobank su oltre 450.000 soggetti seguiti per una media di oltre sette anni, aveva dimostrato una chiara relazione tra consumo di cibi piccanti e sopravvivenza.
Paragonato a chi consumava peperoncino una volta a settimana, chi lo consumava tutti i giorni aveva una riduzione del rischio di mortalità del 14% inferiore, in particolare per una riduzione delle malattie infettive e respiratorie.

E tale percentuale era ancora più marcata in chi non consumava alcolici.

Il diabete

Quale la causa di tanto benefici effetti? Un ruolo importante sembrerebbe averlo la presenza, nel peperoncino, di capsaicina e di-idrocapsaicina. Recenti studi hanno documentato che il recettore per queste sostanze è distribuito in modo ubiquitario nel cervello, nei nervi sensitivi, nella vescica e nei vasi sanguigni. Il ruolo della capsaicina nel contrasto all'infiammazione ed allo stress ossidativo dei tessuti è noto da tempo. Come anche la sua azione protettiva in alcune malattie metaboliche quali l'insulino resistenza il diabete o l'obesità.

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Le salse

La quantità di peperoncino o di capsaicina necessaria per contrastare tali patologie non è chiara e certamente può variare da persona a persona per cui non è possibile dare indicazioni sulla dieta. Si può però affermare che alcuni comportamenti alimentari sono meglio di altri. Tra insaporire il cibo con sale o con salse e condimenti grassi piuttosto che usare il peperoncino piccante o il pepe, è decisamente meglio usare le spezie.

Antonio G. Rebuzzi
Professore di Cardiologia
Università Cattolica Roma

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