Talento e passione, ecco chi era lo chef Narducci. Heinz Beck commosso: «Sono sotto choc»

Narducci con Heinz Beck e la squadra di Social by Heinz Beck di Dubai Palm
Narducci con Heinz Beck e la squadra di Social by Heinz Beck di Dubai Palm
di Rita Vecchio
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Venerdì 22 Giugno 2018, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 14:31

Aveva solo 29 anni ed era chef stellato giovanissimo. Alessandro Narducci era al timone di Acquolina, ristorante dei fratelli Troiani, nella nuova location del The First Hotel, in via del Vantaggio, a due passi da Piazza del Popolo e del restaurant manager Andrea La Caita. Stanotte tornava su uno scooter con Giulia Puleio, sua collega di lavoro, dopo aver partecipato a Vinòforum. «Sono sotto choc. Ha sempre lavorato con dedizione e passione rara» - commenta Heinz Beck commosso e ancora incredulo. «Una persona che non si risparmiava mai. Sempre sul pezzo, davvero deliziosa. Si faceva voler bene da tutti e la squadra lo adorava. È quasi retorico elogiare una persona dopo la sua morte, ma in questo caso, era davvero bravo». Con Beck aveva iniziato, e aveva appreso dal suo maestro tutto quello che c’era da imparare. Talento e arte, tant’è che lo chef tristellato dei Cavalieri gli affida la cucina del Social by Heinz Beck di Dubai Palm, dove Narducci resta un anno come sous chef, prima di tornare a Roma da Acquolina

 

 

«Quando ho detto ai miei che volevo fare lo chef, sono rimasti choccati - raccontava qualche sera fa, seduto al tavolo del suo ristorante, ridendo e scherzando - Ho passato interi pomeriggi a citofonare al Cavalieri perché volevo lavorare con Heinz Beck. Finalmente, dopo mesi, mi presero. E da lì è cominciato tutto». Si era davvero conquistato tutti («ho insegnato alla squadra a giocare a biliardino durante le pause», ricordava ridendo). «Un giorno Beck mi disse: da domani vai a Dubai. Pensavo scherzasse. Invece ha realizzato il mio sogno».

Il rapporto con il cliente, le materie prime, la tecnica, la dedizione, la precisione, la voglia di sperimentare: Made in Italy, Scottadito (Ricciola e puntarelle “come a Roma”), Linguine (Vongole e radice quadrata di prezzemolo), alcuni dei suoi piatti. La cucina nella testa e nel cuore. E la una passione: il calcio e la Roma. Lo chef Alessandro Narducci era così.





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