Olimpiadi, l'abruzzese “Paolone” Nicolai sogna la schiacciata d'oro a Rio

Olimpiadi, l'abruzzese “Paolone” Nicolai sogna la schiacciata d'oro a Rio
di Luciano Ippoliti
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Mercoledì 3 Agosto 2016, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 22:16
CHIETI Tra pochi giorni, esattamente sabato 6, entrerà in scena alle Olimpiadi di Rio De Janeiro una disciplina tra le più spettacolari e seguite, il beach volley. Mai successo che alla vigilia della rassegna del torneo dei cinque cerchi l'Italia potesse sognare un risultato di prestigio oltre i quarti di finale raggiunti nella precedente edizione di Londra 2012, quando si interruppe lì il cammino dell'abruzzese Paolo Nicolai, di Ortona (Chieti) e del romano Daniele Lupo.

I due alfieri dell'Aeronautica Militare a distanza di quattro anni sono ancora tra le ventiquattro coppie migliori del mondo, forgiata da allenamenti, esperienze, infortuni, successi. Paolone, come lo chiamano affettuosamente gli amici per via dell'altezza, 202 cm. ha trovato in Daniele Lupo il compagno ideale. Con il beacher romano Paolo è l'attuale campione d'Europa in carica, titolo già vinto nel 2014, oltre ad aver conquistato tre tornei del World Tour, fra cui il primo e unico Grande Slam. L'italia grazie a loro è entrata nel novero delle nazioni più forti del globo. Paolo Nicolai, classe 1988 nasce giocatore di pallavolo, ma il colpo di fulmine con il beach volley è immediato; che fosse un predestinato si vede subito perchè conquista un argento ai mondiali giovani (Bermuda 2006) e ben due ori agli juniores, 2007 (Modena) e 2008 (Brighton, GB) sempre con Francesco Giontella.

La sua crescita è esponenziale e con Lupo dal 2009 in avanti a lungo sono l'unica coppia di livello internazionale, raggiunti adesso a Rio dall'altra coppia qualificata Ranghieri/Carambula. Paolo Nicolai fa valere le sue notevolissime qualità fisiche ed ha nel muro - è considerato insieme al brasiliano Alison e all'americano Dalhausser il migliore al mondo - il suo punto di forza. Molto bravo anche in palleggio, qualità non comune per atleti della sua altezza. Giocatore completo, il più forte che abbia mai espresso l'Italia in questa disciplina. Purtroppo negli ultimi due anni ha dovuto fare i conti con problemi fisici: ginocchio e spalla lo lasciano in pace per periodi non molto lunghi, limitandone l'impiego. A Rio De Janejro si giocherà nel magnifico impianto di Copacabana, posizionato sull'omonima e celebre spiaggia, capace di ospitare 12.000 spettatori; è stata definita dagli appassionati del beach volley "la casa spirituale dello sport". I due italiani sono inseriti nella Poule C, comprendente Lucena/Dalhausser (USA), Virgen/Ontiveros (MEX), Naucer/Belhoj (TUN).

Il passaggio al turno successivo non dovrebbe essere in discussione e da lì comincerà la vera competizione per i due azzurri. E' sereno e consapevole dell'importanza dell'appuntamento del torneo dei cinque cerchi, e tutta la città, ma non solo, l'intero Abruzzo, fa il tifo per lui. Dal suo profilo rende noti i suoi pensieri:«Finalmente sono, siamo a Rio. Un viaggio atteso quattro anni, rincorso ogni giorno. Partecipare alle Olimpiadi è un regalo che mi sono conquistato ogni giorno, per questo motivo giocherò con il sorriso sulle labbra, orgoglioso di poter vivere questo sogno, godendomi ogni partita come fosse l'ultima e ogni punto come fosse l'ultimo, facendo di tutto per far sì che questo regalo duri il più a lungo possibile». E noi con lui.
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