Covid, in Abruzzo i posti letto stanno finendo: terapie intensive quasi sature

Covid, in Abruzzo i posti letto stanno finendo: terapie intensive sature
Covid, in Abruzzo i posti letto stanno finendo: terapie intensive sature
di Alessia Centi Pizzutilli
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Venerdì 14 Gennaio 2022, 07:52

L'Abruzzo è sempre più vicino alla zona arancione: a separare la regione dalla “retrocessione”, ci sono appena 48 ricoveri in area medica. Per gli esperti, il brusco aumento di contagi Covid è da ascrivere alla variante Omicron, ormai largamente dominante in Abruzzo, dove la prevalenza è del 78,3%, mentre la Delta è al 21,7%. La stima emerge dalla “flash survey” del 3 gennaio scorso, condotta da Iss e ministero della Salute insieme ai laboratori regionali, ma dati più recenti parlano di una prevalenza ormai all’80%.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva ieri ha superato il 20%, raggiungendo così la soglia da zona arancione, mentre per l’area non critica è al 26% (soglia al 30%). L'incidenza settimanale dei casi per centomila abitanti è a 2.072 (soglia limite a 150) e a quattro giorni dal passaggio in zona gialla, due parametri su tre sono già da zona arancione. I pazienti in rianimazione sono aumentati del 54% negli ultimi 7 giorni, del 76% nel giro di 2 settimane. I ricoveri in area medica hanno visto una crescita del 41% in 7 giorni e del 108% in 2 settimane.

Nell’ambito della “flash Survey”, su 125 casi sequenziati, 90 sono riconducibili a Omicron e 25 a Delta. Nel complesso sono 198 i campioni riconducibili a Omicron, sequenziati a partire dal 13 dicembre 2021: 142 fanno riferimento alla provincia dell'Aquila, la più colpita dalla nuova mutazione, 44 al Teramano, 10 al Chietino e 2 al Pescarese. In Abruzzo sono due le strutture che si occupano del sequenziamento: il laboratorio di Genetica molecolare-Test Covid dell'università di Chieti, diretto da Liborio Stuppia, per le province di Chieti e Pescara, e l'Istituto Zooprofilattico di Teramo, diretto da Nicola D’Alterio, per il Teramano e per l’Aquilano. La popolazione che ha completato il ciclo vaccinale in Abruzzo è pari al 79%, dato a cui bisogna aggiungere un 2,8% di cittadini in attesa della seconda dose.

Al 59,3% della popolazione vaccinabile è stata somministrata la terza dose, mentre la percentuale di bambini tra i 5 e gli 11 anni che ha completato il ciclo vaccinale è ferma all’1,3% e il 14,5% è in attesa della seconda inoculazione.

Sul fronte contagi, a livello territoriale i numeri più alti sono ancora quelli del Teramano, dove l'incidenza settimanale è a 2.200, seguono il Chietino (2.116), il Pescarese (1.897) e l’Aquilano (1.664). Nella settimana dal 5 all'11 gennaio, si registra un peggioramento dei casi attualmente positivi per centomila abitanti in Abruzzo (4.203), con un aumento del 38,3% rispetto ai sette giorni precedenti. È quanto emerge dall'ultimo report della Fondazione Gimbe, che mette in evidenza numeri preoccupanti sul fronte del residuo di posti letto prima del passaggio in zona arancione pari a 59 per l'area medica e 4 per la terapia intensiva. Aggiungendo i ricoveri degli ultimi due giorni il numero arriva a 48.

Ad oggi il numero dei posti letto disponibili per pazienti prima del passaggio in zona rossa sono 181 per l'area medica e 17 per la terapia intensiva. Sono 480 i guariti e 3.610 i nuovi positivi. Si registra una nuova vittima, si tratta di un 63enne residente fuori regione e sono 60.747 gli attualmente positivi (+3.127). Salgono a 349 i pazienti (+11) in area medica e a 37 (+2) quelli in terapia intensiva. Sono stati eseguiti 5.360 tamponi molecolari e 24.057 antigenici, per tasso di positività del 12,28 per cento. A livello provinciale sono 1.154 i nuovi casi nel Chietino, 855 nel Pescarese, 813 nel Teramano e 656 nell’Aquilano, 49 positivi sono residenti fuori regione e per 82 sono in corso verifiche sulla provenienza. La località più colpita è Pescara (309), seguono Chieti (164) e Montesilvano (154). 

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