L'AQUILA - Quattro operatori sanitari della Asl, già vaccinati con due dosi di vaccino Pfizer - Biontech sono risultati positivi al tampone per Sars-Cov 2 a seguito di contatti stretti in ambito familiare; uno di essi lavora nella sede dell'Aquila.
La notizia, emersa nella serata di ieri, è stata confermata da fonti dell'Asl provinciale e ha destato subito un certo clamore come se potesse mettere in discussione l'efficacia vaccinale. In realtà gli operatori sanitari, anche se infettati, non hanno manifestato sintomi della malattia e sono risultati, ad oggi, pressoché tutti asintomatici.
La circostanza conferma comunque quanto è stato già acclarato negli studi preliminari e inserito poi nelle linee guida internazionali sull'utilizzo del vaccino Pfizer-biontech.
La morte di Marini scuote l'Abruzzo: era stato dichiarato guarito dal Covid
«I lavoratori contagiati - spiega Roberta Martinelli - uno dei medici competenti della Asl pur positivi al tampone, eseguito in relazione a contatti stretti con familiari sintomatici e positivi, devono molto probabilmente all'essere vaccinati la loro attuale condizione di asintomatici o paucisintomatici. L'azienda sta conducendo uno studio ad hoc per la valutazione del titolo anticorpale anti Sars-Cov2 tra i lavoratori sottoposti a vaccinazione che ci ha consentito di rilevare la presenza di anticorpi nella quasi totalità dei soggetti sottoposti a vaccinazione e testati. Sulla base degli studi esistenti in letteratura, si tratta di anticorpi neutralizzanti, che potrebbero giustificare l'assenza di sintomi nei lavoratori vaccinati e con tampone positivo. Infezione, dunque, e non malattia. Il nostro operatore, infatti, è in buone condizioni di salute».
L'operatore in questione, che lavora al San Salvatore, originario di Poggio Picenze, sta per terminare il canonico periodo di isolamento di dieci giorni, senza avere manifestato sintomi e sta per essere sottoposto a tampone di controllo.
Il suo caso aveva destato qualche preoccupazione perché in paese è stata accertata la presenza di tre contagiati dalla variante inglese del virus, ma l'evenienza non è stata confermata.
Dai dati raccolti, sembra plausibile che i quattro operatori già vaccinati e positivi al tampone possano aver contratto l'infezione in ambito familiare e non in un contesto di contagio professionale.
Peraltro sono numerosi nelle altre Asl italiane, i casi di questo genere, variabili in maniera proporzionale rispetto al numero dei dipendenti.
«La nostra Asl - continua la Martinelli - ha fortemente voluto lo studio sierologico sui vaccinati, grazie al quale è stato avviata anche l'indagine sugli anticorpi neutralizzanti il virus. Molte altre Asl, che vivono la stessa realtà in maniera più o meno variabile, non hanno questa possibilità. E non è poco».
Il test sugli anticorpi è in corso e sta mostrando i primi dati più che positivi. Questo secondo livello è stato avviato grazie alla collaborazione con l'Istituto zooprofilattico di Teramo. Un sistema, insomma, che su questo fronte è davvero di eccellenza.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout