Covid Abruzzo, positivo da 7 giorni in attesa dell'esito del secondo tampone: «Devo tornare in Spagna, mia moglie è incinta»

Positivo, da giorni in attesa dell'esito del secondo tampone: «Devo tornate in Spagna, mia moglie è incinta»
Positivo, da giorni in attesa dell'esito del secondo tampone: «Devo tornate in Spagna, mia moglie è incinta»
di Francesca Rapposelli
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Sabato 31 Ottobre 2020, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 11:55

Aspetta da sette giorni di conoscere l’esito del suo secondo tampone per tornare in Spagna, dove vive e lo aspetta la sua campagna incinta. Ma un giovane di Chieti,  Paolo Mammarella, non riesce a sapere se si è negativizzato. Così, dopo aver tentato invano di sollecitare la Asl, scrivendo anche al direttore del dipartimento di Prevenzione Giuseppe Torzi, ha deciso di rendere pubblica la vicenda, per cercare di risolvere così un nodo che sembra irrisolvibile. La vicenda, ricostruita anche nella mail inviata al dottor Torzi, inizia il 7 ottobre, quando a Barcellona, città in cui vive, si sottopone al test molecolare per il Covid-19, che dà risultato negativo. Ottiene così il via libera per rientrare in Italia, dove arriva il 10 ottobre. Il giorno dopo, però, si manifestano febbre e mal di testa, disturbi compatibili con i sintomi del Covid-19. Il giovane, che è in casa dei genitori, si mette responsabilmente in isolamento e il giorno dopo va al drive in di Ortona per fare il tampone, poi risultato positivo. Passa un giorno e i sintomi scompaiono. 

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«Nei giorni successivi - racconta Mammarella - ho ricevuto solo 4 chiamate dal Siesp (Servizio di igiene epidemiologia e sanità pubblica) di Vasto, il quale ha confermato che avrebbe richiesto il tampone a mio nome per il 21 ottobre, 10 giorni dopo il primo». Ma, da allora, nessuno contatta il paziente, che essendo residente in Spagna non ha il medico di base. «Dal 21 al 23 - aggiunge - nessuno mi ha contattato e ho speso 3 giorni a cercare di entrare in contatto con 118, ufficio igiene, ospedali. In un modo o in un altro, sono riuscito tramite il 118 di Chieti a essere testato il giorno 24 ottobre, giorno in cui il 118 mi ha confermato che non era stata effettuata ancora nessuna richiesta di tampone per me». Il 27, un sms gli comunica che il tampone è stato analizzato e che si può conoscere l’esito tramite il Siesp o il medico curante, che però il giovane non ha.

Al momento, pur non avendo sintomi, il giovane teatino è bloccato in Italia.

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