Bataclan, la porta ritrovata in Abruzzo torna alla Francia, Riccardi: «Non siamo rimasti sorpresi dal luogo»

Bataclan, la porta ritrovata in Abruzzo torna alla Francia, Riccardi: «Non siamo rimasti sorpresi dal luogo»
Bataclan, la porta ritrovata in Abruzzo torna alla Francia, Riccardi: «Non siamo rimasti sorpresi dal luogo»
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Martedì 14 Luglio 2020, 23:28 - Ultimo aggiornamento: 23:32

 «Devo dire che non siamo rimasti sorpresi dal luogo perché è abituale per noi ritrovare opere d'arte in posti
insospettabili, a distanze inverosimili. I traffici d'arte non hanno frontiere e non c'è un singolo paese al mondo estraneo a questo, che sia origine dei beni, destinazione in quanto mercato o paese di transito. Le opere rubate viaggiano e vanno veramente dappertutto». Lo ha detto Roberto Riccardi, comandante dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, a margine della restituzione alla Francia della porta del Bataclan, sulla quale è raffigurata la “Ragazza triste” di Banksy. La cerimonia si è svolta oggi - 14 luglio 
 a Palazzo Farnese, a Roma.

La porta ha viaggiato dal luogo in cui il 13 novembre 2015 furono uccise 90 persone durante un attentato fino a un casolare in Abruzzo, a Sant'Omero (in provincia di Teramo), un ritrovamento sorprendente arrivato a conclusione di una complessa indagine condotta dalle autorità francesi e italiane: ora tornerà a Parigi, intanto le indagini vanno avanti. «Questa è stata una restituzione simbolica, ma esiste già un decreto di restituzione - ha aggiunto Riccardi - L'opera va maneggiata con particolare cura, ieri ha viaggiato da Ancona a Roma e nei prossimi giorni la porta sarà scortata dai carabinieri italiani fino al confine con la Francia, dove sarà presa in consegna dai colleghi francesi». 

Per ora le autorità italiane non hanno avuto contatti con Banksy, artista misterioso tra i massimi esponenti della
street-art mondiale. «Non so se ci sarà occasione - ha concluso Riccardi - mi farebbe piacere, ma al momento no. Io seguo questo artista dai suoi esordi a Bristol. L'ho seguito in quanto tratta con grande attenzione, con un obiettivo di denuncia, i temi più attuali. L'ho visto spesso condannare le guerre e i grandi crimini del passato e del presente. Una sua frase mi ha colpito: “i più grandi crimini del mondo non sono commessi da persone che violano le regole, ma da persone che le rispettano”. Se guardiamo ai grandi crimini della storia contiene una sua verità profonda. Sta a noi fare in modo che nel presente e nel futuro questa affermazione sia meno vera. Oggi questa porta viene restituita al mondo da persone che seguono le regole, da magistrati e forze di polizia che cercano di fare la cosa giusta e lavorare per il bene».


«Questa porta è stata testimone del massacro, ma da qui sono passate anche tante persone che riuscirono a mettersi in salvo. Ha un alto valore per la nostra memoria ed è anche un simbolo dell'eccellenza della cooperazione italo-francese». Lo ha detto l'ambasciatore francese, Christian Masset. Tornerà presto in Francia, a disposizione dell'autorità giudiziaria di Parigi. Rubata a gennaio del 2019 e ritrovata il 10 giugno di quest'anno in un casolare della campagna abruzzese, l'opera dello street artist più famoso al mondo si trova da ieri sera in uno splendido salone di Palazzo Farnese. Questa sera, intanto, la Ragazza triste, simbolicamente dipinta proprio su una delle uscite di sicurezza del locale parigino, sarà in qualche modo protagonista della Festa del 14 luglio, simbolo di una «memoria che commuove», sottolinea ringraziando l'Italia l'ambasciatore Christian Masset, ma anche della solidarietà e della cooperazione tra i due paesi. Il 14 luglio «è la festa della libertà e la libertà la celebriamo tutti - sottolinea il procuratore dell'Aquila Michele Renzo - il valore simbolico di questa porta ci dice che per la nostra libertà dovremo lottare sempre».

Per tornare ad ammirarla e a commuoversi, i parigini dovranno però aspettare ancora un po'. La polizia francese ha arrestato sei persone, i carabinieri italiani ne hanno denunciate altre due (un ex commenciante di auto di Giulianova, considerato un mediatore, e un albergatore di Tortoreto che l'ha presa in consegna e l'ha nascosta nel casolare di cui aveva la disponibilta ma non ne era il proprietario) le indagini però non sono chiuse. Le autorità francesi, spiega Riccardi, dovranno esaminarla. L'ambasciatore Masset si raccomanda: «Per carità non toccatela non vorremmo che la polizia francese isolasse il dna delle vostre impronte..»




 

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