Milano, tassista violenta due ragazze: il video poco prima dell'aggressione

È stato 'incastratò grazie a un particolare che si trovava nella sua auto, un grosso cuore rosso di stoffa appeso sullo specchietto retrovisore...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È stato 'incastratò grazie a un particolare che si trovava nella sua auto, un grosso cuore rosso di stoffa appeso sullo specchietto retrovisore nell'abitacolo il tassista abusivo accusato di due violenze sessuali a Milano. Gli investigatori della Polizia hanno individuato l'oggetto grazie alle immagini riprese da un telefonino di una delle due vittime, che mentre si faceva riaccompagnare a casa con degli amici (scesi prima di lei) lo ha casualmente inquadrato.


Identico, secondo quanto riferito dagli inquirenti in questura, il modus operandi: in entrambi i casi l'uomo si è presentato fuori dalla stessa discoteca, l'Old Fashion, e ha avvicinato i giovani che uscivano offrendosi di accompagnarli a casa. I due episodi sono avvenuti il 24 luglio 2016 e l'11 novembre scorso e in entrambe le aggressioni l'uomo ha approfittato dello stato di semicoscienza delle ragazze che avevano bevuto molto ed erano stanche, accostando in una strada laterale e abusando di loro.

La violenza è stata confermata dal centro Svs della Mangiagalli e il confronto del Dna ha poi inequivocabilmente individuato l'uomo. Si tratta di un cittadino di origine albanese che vive regolarmente in Italia da molti anni e che lavora presso la pizzeria di famiglia a Milano. Secondo quanto riferito avrebbe dei piccoli precedenti ma niente di attinente alla violenza sessuale. Gli inquirenti temono però che si tratti di un seriale e hanno espresso preoccupazione per il fatto che molto spesso questo tipo di reato continua a non essere denunciato soprattutto perché i giovani avendo bevuto molto hanno «ricordi confusi e sensi di colpa».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico