Bruxelles punta sullo sviluppo di un mercato Ue dei droni a cavallo tra industria della difesa e impieghi civili. Ascolta: I droni anche per il trasporto passeggeri. Intanto il...
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Abbonati con Google Bruxelles punta sullo sviluppo di un mercato Ue dei droni a cavallo tra industria della difesa e impieghi civili.
Non solo per i servizi di sorveglianza, ma anche per la consegna di piccole spedizioni e pure per l’introduzione di taxi aerei. «In presenza di un quadro normativo adeguato, il mercato dei servizi con droni in Europa potrebbe raggiungere un valore di 14,5 miliardi di euro e creare 145mila posti di lavoro entro il 2030», ha spiegato la commissaria europea ai Trasporti Adina Vălean , illustrando la strategia Ue per i droni 2.0. «Con l’arrivo di una nuova generazione di velivoli a propulsione elettrica in grado di operare in ambiente urbano e regionale – ha aggiunto Vălean – dobbiamo garantire la sicurezza delle operazioni nei nostri cieli e condizioni che soddisfino esigenze commerciali, di privacy e sicurezza». Si comincia già tra poche settimane: da gennaio, infatti, saranno implementate le misure contenute nel pacchetto U-Space, che definisce regole precise per prevenire collisioni tra aeromobili con e senza pilota e per ridurre i rischi del traffico di droni impegnati nei cieli europei per operazioni di monitoraggio delle infrastrutture critiche. Il prossimo passo è uscire dalla logica dell’ispezione e guardare ai droni come parte integrante della vita di tutti i giorni: mezzi per la consegna rapida di medicinali, ad esempio, o per fornire servizio di trasporto passeggeri «inizialmente con un pilota a bordo, ma con l’obiettivo finale di automatizzare completamente le operazioni», spiega l’esecutivo europeo. Per liberare il potenziale del mercato dei droni, la Commissione avvierà ora i lavori su 19 azioni faro a livello operativo, tecnico e finanziario previste dalla strategia, così da «predisporre un contesto normativo e commerciale adeguato per lo spazio aereo e il mercato dei droni di domani». Si va dall’adozione di norme comuni per l’aeronavigabilità e di nuovi requisiti di formazione per i piloti di velivoli remoti al finanziamento di una piattaforma online a sostegno delle aziende interessate. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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