Verso il derby Fermana-Ancona, il doppio ex Cornacchini: «Vince chi si adatta alla battaglia»

Verso il derby Fermana-Ancona, il doppio ex Cornacchini: «Vince chi si adatta alla battaglia»
ANCONA- Ha vinto campionati sia ad Ancona che a Fermo. Giovanni Cornacchini è uno dei pochi personaggi che mette d’accordo sia la tifoseria biancorossa che quella...

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ANCONA- Ha vinto campionati sia ad Ancona che a Fermo. Giovanni Cornacchini è uno dei pochi personaggi che mette d’accordo sia la tifoseria biancorossa che quella canarina. Nel suo curriculum, tre campionati alla guida dell’Ancona: un torneo di Serie D vinto nel 2013-14, poi due ottime stagioni di C sino alle dimissioni di maggio 2016 che preannunciavano tempi bui per l’Ancona. A Fermo due campionati: 2010-2011 in Eccellenza con una promozione sfumata all’ultimo minuto dell’ultima giornata, guarda caso contro l’Ancona; poi una salvezza in C nel 2020-21 conquistata dopo aver rilevato una Fermana in fondo alla classifica.

 
Cornacchini, quale partita vedremo fra Fermana ed Ancona?
«È un match che ha sempre un’atmosfera particolare, soprattutto quando si gioca a Fermo. Il terreno di gioco del “Recchioni” richiede capacità di adattamento. E’ stretto, possiamo definirlo un campo da battaglia agonistica, ma a maggior ragione serve anche la qualità tecnica».

La classifica dice +16 Ancona, significa che i dorici sono favoriti?
«In queste sfide la classifica conta sino ad un certo punto. A Fermo, anche quando allenavo io, le grandi hanno sempre sofferto».

Ad Ancona è arrivato un certo Federico Melchiorri.
«Federico Melchiorri fa la differenza assoluta e non solo per i gol. Ha qualità e quantità. E’ di un altra categoria. Uno come lui è importante anche in allenamento. Aumenta il livello si attenzione, di concentrazione e intensità. Un grandissimo acquisto per l’Ancona».

La Fermana invece è andata riprendersi Samuele Neglia, uno dei suoi allievi preferiti.
«Anche Neglia è un valore aggiunto sicuro in questa categoria. Lo ebbi a Viterbo, lo portai a Bari e poi l’ho ritrovato alla Fermana. Con me in quella posizione sulla sinistra fece meraviglie. Determinante».

E’ lui l’uomo in più della Fermana che i dorici devono temere?
«Certo, ma non trascurerei Giandonato. Uno dei pochi veri registi rimasti in Serie C. In più è uno specialista di punizioni e calci d’angolo. Quando calcia lui la palla emette un altro suono».

Lei all’andata era al Del Conero, che cosa è cambiato da quella gara?
«Entrambe le squadre sono molto migliorate, sia sul piano del gioco che nella qualità degli organici. Dopo il mercato di gennaio sono più forti».

Si sarebbe aspettato un’Ancona quarta e una Fermana a -4 dalla zona playoff?
«Già all’andata la Fermana mi fece un’ottima impressione. La dirigenza ha lavorato bene, gente come Misuraca, Giandonato, Neglia, Fischnaller porta qualità. L’Ancona è diventata la mina vagante del campionato, può battere chiunque».

Da quale rischi deve guardarsi domenica Colavitto?
«Dal fattore campo; quello stadio è avvolgente, il tifo si sente. Ma ci saranno anche i tifosi dell’Ancona e sono certo che un tecnico attento come Colavitto saprà preparare al meglio il match».

Quindi lei su quale delle due squadre scommetterebbe?


«Non per essere diplomatico, ma dico cinquanta e cinquanta. Vince chi si adatta meglio al clima da battaglia che sicuramente ci sarà in campo».
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Corriere Adriatico