ROMA - Assen e Valentino Rossi, ovvero due icone della velocità su due ruote. Il circuito olandese accoglie il motomondiale fin dalla sua creazione, nel 1949. Ed è...
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Nessuno, tra i piloti in attività, ha fatto meglio. Per la prima volta non si gareggia nell'ultimo sabato di giugno, come voleva il rispetto della tradizione religiosa calvinista. Confermati invece il meteo capriccioso - alle 14 di domenica è prevista addirittura grandine - ed una cornice di pubblico appassionato. Il mondiale si avvicina al giro di boa (ottava prova su 18) ed in testa alla classifica la lotta appare già ristretta ai soliti tre: Marc Marquez (primo con 125 punti), seguito da Jorge Lorenzo (115) e Rossi (103). Ad Assen l'italiano arriva carico per la bella vittoria in Catalogna.
L'anno scorso, di questi tempi, davanti a tutti c'era lui con 138 punti, appena uno sopra Lorenzo. Ma Rossi assicura di sentirsi più forte oggi, nonostante debba inseguire. «Sono contento perchè da quando siamo tornati in Europa sono stato sempre competitivo. Anche al Mugello, dove prima del guasto ero veloce - ha esordito in conferenza stampa il pesarese - Il tracciato è favorevole a molti piloti, ed è uno dei più amati per le sue caratteristiche. L'anno scorso ho fatto una bella gara finita in una bella sfida con Marc, quest'anno però è differente, tante modifiche e le gomme sono nuove, ogni GP bisogna capire bene le condizioni. Qui le Michelin hanno fatto bene in passato». «È bello essere primo dopo sette gare».
Marquez si gode la vetta, ma sa che non sarà facile conservarla: «Mugello e Montmelò erano le mie più grandi preoccupazioni. Qui siamo su una pista che mi piace, una delle mie preferite. Ma i miei avversari sono veloci e dobbiamo lavorare subito bene dalla libere per le qualifiche». Le condizioni mutevoli del clima potranno incidere sulla gara: «L'asciutto è certamente preferito da tutti, ma qui sappiamo che possono cambiare velocemente e potrebbe essere una variabile importante». Nel 2015 fu battaglia con Rossi: «L'anno scorso è andata così, molte gare si vincono e si perdono nelle battute conclusive, ma ogni anno è diverso». In Catalogna Lorenzo ha perso il primato. Ad Assen non vince dal 2010, però si dice «ottimista. Nei test a Barcellona abbiamo provato molte parti nuove, ma la gara a è stata opaca per diversi motivi. Adesso ho nuove motivazioni, sono secondo in campionato e vicino a Marc, posso fare bene». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico