Ferrara, una città in festa: la Spal torna in serie B dopo 23 anni

La coreografia dei tifosi estensi
FERRARA - Negli anni Cinquanta e Sessanta è stata una presenza fissa in serie A, vera fucina di giovani talenti. Poi un lunghissimo periodo buio culminato, quattro anni fa,...

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FERRARA - Negli anni Cinquanta e Sessanta è stata una presenza fissa in serie A, vera fucina di giovani talenti. Poi un lunghissimo periodo buio culminato, quattro anni fa, con la ripartenza dei dilettanti. Con il pareggio casalingo 1-1 contro l'Arezzo al termine di un campionato di LegaPro dominato, la Spal torna in serie B: mancava dalla cadetteria da 23 anni. 


 Guidata dall'ex allenatore della primavera della Fiorentina Leonardo Semplici, al suo debutto fra i grandi, la Spal (acronimo di Società polisportiva Ars et labor, fondata nel 1907 da un prete salesiano che scelse i colori bianco e azzurro in omaggio allo stemma della congregazione) non ha avuto avversari nel girone B della terza serie ed ha conquistato la storica promozione con due giornate di anticipo.  Il salto di categoria ha risvegliato la passione in una città che, comunque, è rimasta sempre vicina ed affezionata ai colori spallini anche nei lunghissimi anni di purgatorio. Retrocessa in serie C nel 1981-82, la Spal ha navigato per tre decenni e mezzo nelle categorie inferiori, se si eccettua la parentesi, durata una sola stagione, di ritorno in serie B nel 92-93.  

Con il ritorno in B la società vuole assicurare un futuro meno buio alla gloriosa Spal: sono già pronti i lavori per l'adeguamento dello stadio. Magari non per rinverdire i fasti di mezzo secolo fa, quando la Spal centrò un quinto posto, una finale di Coppa Italia, lanciò Armando Picchi, Fabio Capello e Albertino Bigon, ma quantomeno per riportare una storia importante al suo posto nel calcio che conta. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico